David Maria Turoldo ha sempre cantato un cristianesimo scabro, complesso e agonico, mai comodo eppure vissuto con fierezza e meditando sempre su Cristo. Per questo la sua poesia sul venerdi Santo è un modo di pensare la passione diverso, un sentire questo giorno come la fine e l'inizio della fede, non è la disperazione, ma una preghiera rivolta ad un cielo vuoto perchè Gesù è morto quì sulla terra, lasciandoci la speranza di quel qualcosa promesso che dovrebbe colmare l'abisso del Nulla.No, credere a Pasqua non e’giusta fede:troppo bello sei a Pasqua!Fede verae’ al Venerdi’ Santoquando Tu non c’erilassu’.Quando non una ecorispondeal suo gridoe a stento il Nullada’ formaalla Tua assenza.
Venerdì Santo... secondo Davide Maria Turoldo.
David Maria Turoldo ha sempre cantato un cristianesimo scabro, complesso e agonico, mai comodo eppure vissuto con fierezza e meditando sempre su Cristo. Per questo la sua poesia sul venerdi Santo è un modo di pensare la passione diverso, un sentire questo giorno come la fine e l'inizio della fede, non è la disperazione, ma una preghiera rivolta ad un cielo vuoto perchè Gesù è morto quì sulla terra, lasciandoci la speranza di quel qualcosa promesso che dovrebbe colmare l'abisso del Nulla.No, credere a Pasqua non e’giusta fede:troppo bello sei a Pasqua!Fede verae’ al Venerdi’ Santoquando Tu non c’erilassu’.Quando non una ecorispondeal suo gridoe a stento il Nullada’ formaalla Tua assenza.