Ricordo quando da ragazzina,come tutte le adolescenti di allora si guardava al mondo del cinema come ad un mondo magico, dove anche chi vi lavorava assumeva questa aureola, ma la nostra attenzione ruotava attorno ai divi, ci si innamorava di loro e si sognava il principe azzurro simile a loro, mentre le attrici ci offrivano spunti di imitazione; potrei definirle le influencers di allora. Hedy Lamarr era l'incarnazione della trasgressione, della donna libera, che cercava di uscire dagli stereotipi del tempo, la mia donna ideale,anche se non lo dicevo a nessuno, non avrebbe giovato alla mia reputazione;tuttavia raccoglievo di lei tutto quanto trovavo, sognavo di amare come lei aveva mostrato al mondo, ricevendo solo biasimo da un bigottismo esasperato e falso. Già mi ero resa conto che tutto si può fare, ma non si deve sapere, l'educazione all'ipocrisia, che ho imparto ad aborrire fin d'allora e che non mi ha avvolta di simpatie.Sorpasso e sono felice di essere la donna che sono e che sono stata, l'amore davanti a tutto. Ho trovato sul Corriere questo articolo di Giuseppina Manin sul prossimo festival di Venezia, che vi propongo.
Torna a Venezia, dopo 85 anni il film scandaloso «Extase»
Ricordo quando da ragazzina,come tutte le adolescenti di allora si guardava al mondo del cinema come ad un mondo magico, dove anche chi vi lavorava assumeva questa aureola, ma la nostra attenzione ruotava attorno ai divi, ci si innamorava di loro e si sognava il principe azzurro simile a loro, mentre le attrici ci offrivano spunti di imitazione; potrei definirle le influencers di allora. Hedy Lamarr era l'incarnazione della trasgressione, della donna libera, che cercava di uscire dagli stereotipi del tempo, la mia donna ideale,anche se non lo dicevo a nessuno, non avrebbe giovato alla mia reputazione;tuttavia raccoglievo di lei tutto quanto trovavo, sognavo di amare come lei aveva mostrato al mondo, ricevendo solo biasimo da un bigottismo esasperato e falso. Già mi ero resa conto che tutto si può fare, ma non si deve sapere, l'educazione all'ipocrisia, che ho imparto ad aborrire fin d'allora e che non mi ha avvolta di simpatie.Sorpasso e sono felice di essere la donna che sono e che sono stata, l'amore davanti a tutto. Ho trovato sul Corriere questo articolo di Giuseppina Manin sul prossimo festival di Venezia, che vi propongo.