Sentimentalmente

A chi è dovuto il rispetto formale? Mi piacerebbe conoscere un parere su questo ?


 
 Parto dallo scritto di  Luigi Tenco,  che mi ha lasciato stupita,vista la sua epoca più o meno contemporanea alla mia. Sono andata a scuola dalle suore di clausura , non c'erano bidelli, nè preside, solo una direttrice, che non veniva mai in classe, per cui la mia educazione formale era basata sul galateo in uso all'epoca, a cui una signorina era tenuta ad attenersi,ma l'educazione morale era quella ricca dei valori cristiani, che , allora erano patrimonio di tutti, anche degli anticlericali, degli atei, di coloro che erano attivi in politica . E a proposito di politica questa si svolgeva molto fuori dalla famiglia, attivisti  principalmente gli uomini. Il rispetto  è dovuto alla persona, o al ruolo , al lavoro che questa svolge ? Io non so quanto sia insegnato il rispetto nelle scuole oggi, visto che spesso la vita scolastica è oggetto di cronaca abbastanza grigia, ma vedo che è un valore quasi scomparso del tutto, iniziando spesso dalla perdita di autorispetto . I social insegnano  con grande successo, a differenza della scuola che sforna ignoranti con tanto di votoni, che mi parlano tanto di paura da parte dei docenti. Il lavoro è indispensabile all'uomo,lo gratifica, gli assicura di che vivere,  lo nobilita nella società, mentre chi opera nel sommerso dell'economia spesso fa soldi a discapito degli onesti,ed è anche riverito per il timore che incute. Voi, come vi sentite in società? Vi inchinate a chi ha un ruolo particolare  o interagite con lui col rispetto dovuto ad ogni persona, pretendendo lo stesso da parte sua?Io non lo faccio e mi faccio rispettare,mi comporto educatamente , ma pretendo quello che mi spetta, non dico ciao all'emigrato, che mi porta la spesa, lo chiamo signore e lo pago per il servizio che mi fa. Non  lo umilio con l'elemosina, non ne sono capace. Sbaglio? Sono presuntuosa? Ditemelo voi.