Sentimentalmente

Oltre lo sguardo troppo distratto della politica...


 Tra tanta tecnogia, che condiziona la nostra vita,  oltre internet, che cinquant'anni fa lanciava i suoi primi segnali,connettendo due università, abbiamo bisogno di vivere la nostra vita. Non ci servono continui stimoli all'inserimento virtuale, ma abbiamo bisogno di contadini, di gente dall'animo sensibile, che sappia fare il pane, che ami la natura e mantenga vivi gli alberi, che sappia coltivare le rose e i tanti fiori , che rallegrano e profumano la nostra vita, che conosca i venti. Qualcuno , nelle alte sfere, ci ha annunciato l'anno della crescita, ma a noi serve l'anno dell'attezione. Sguardo attento a chi cade e nessuno gli tende la mano, agli occhi pieni di delusione di chi è stanco di aspettare soluzioni alle promesse, a chi è accusato di evasione ogni giorno, ma non ha i soldi  per pagare, a chi muore prima di potere accedere alle cure. Ci vuole attenzione ai ragazzi, che crescono in famiglie troppo indaffarate e non trovano il tempo per loro, ma riescono solo a trasmettere ansie e rancori, invece di amore, valori, educazione.Occorrono sguardi ai lampioni spenti, ai vicoli bui,mentre altrove nasce sfolgorante ogni giorno, e i muri non sono fatiscenti .Il mio è un invito ad essere rivoluzionari nel senso di togliere piuttosto che aggiungere, rallentare piuttosto che accelerare,incitare allo stare insieme, anche magari valorizzando il silenzio, la luce di un'alba stupenda dopo una notte stellata, drogati di luna, di fragilità, di tenerezza, di amore.