Sentimentalmente

Mille porte fa...


 Mille porte faMille porte fa,quando ero una ragazza solain una grande casa con quattrogarage, una notte d’estatese ricordo bene,ero stesa sul prato e sotto di me, increspato,il trifoglio, e sopra, distese, le stelle,la finestra di mia madre un imbutoche incanalava luminoso calore,e la finestra di mio padre semichiusa,un occhio da cui passa chi dorme,e le assi della casaerano bianche e lisce come cerae milioni di foglie sbattevano,come vele sui loro strani gambie i grilli ticchettavano tutti insiemee io, nel mio corpo nuovo fiammante,non ancora di donna,facevo domande alle stellee pensavo che Dio vedesse veramentecalore luce dipinta e gomitiginocchia sogni buonanotte.Un momento  qualsiasi nel tempo, una notte d’estate che nel ricordo di Anne Sexton assume rilevanza.  Dallo scrigno della memoria, che si apre  nei momenti più impensati, sfugge per quest'attimo  il tempo dell’adolescenza, la voglia di vivere e di amare che si sprigiona in quell’intenso periodo della vita, la consapevolezza del proprio corpo che cambia e che lancia stimoli nuovi. Una sera così, normale. I grilli cantano , il prato è un tappeto fresco, la casa illuminata dalle luci della notte. Quella notte Anne Sexton  è  ancora una ragazzina, che sogna, come tutte, lo sguardo al cielo, dove ogni stella è un desiderio, che promette di avverarsi, una piccola donna sbocciata alla vita, che ancora non sa  che un male oscuro le offuscherà la mente. Cercherà conforto, cercherà di uscire da quel limbo di disperazione con la poesia, ma non ce la farà. E una sera qualunque, alla soglia dei 46 anni si chiuderà nel suo garage di Boston e la farà finita con il monossido di carbonio. Ma qui è solo una ragazza sdraiata sull’erba a guardare le stelle e a porsi domande con l’ingenuità dei suoi anni. Chi di noi non ha un ricordo come questo, le piccole donne che crescono sono tutte così,l'ho fatto anch'io... Mille porte fa...