Sentimentalmente

Il Cardellino di Carel Fabritius... e gli italiani in casa.


 
                                          "Il cardellino" di Carel Fabritius Una tavoletta di appena 33x18 cm, datata 1654, firmata Carel Fabritius e ora conservata al Mauritshius de L'Aia.Sullo sfondo di una parete intonacata di un bianco luminoso, un cardellino è legato, con una catenella, a un trespolo formato da due semicerchi di legno e da una cassetta di un un colore grigio-azzurro. Tutto qui.Da Rembrandt  Fabritius ha appreso l'uso di un colore fluido e di una pennellate veloce, ma anche l'insegnamento di "seguire sempre la natura" e il desiderio di mettersi in gioco. Egli analizza sempre la realtà, in ogni aspetto, in ogni suo soggetto, che sia un ritratto,la storia sacra, un paesaggio o una natura morta in interni ,cercando tuttavia un continuo rinnovamento-Come in questo piccolo dipinto, dove la novità sta tutta nel soggetto.  Infatti il pittore ci prova e primo nella  pittura olandese si cimenta nel ritratto di un uccellino, un cardellino a cui una catenella non permette  di volare, una specie di giocattolo per bambini, in uso a quei tempi nelle famiglie abbienti . Questo è un vero ritratto, non l'illustrazione  per un testo di ornitologia. Fabritius, qui, non lascia spazio ai dettagli e infatti non c'è la ricerca di minuzie come si trova spesso in certi acquerelli di  Dürer . Un quadro bellissimo che è la mia emozione di oggi,un piccolo uccellino, desideroso di spiccare il volo nei cieli azzurri di una primavera malvagia per lui, simile all'inverno  che l'ha preceduta e uguale alla prossima estate; un piccolo uccellino che apparentemente  è libero,se lo si paragona ai suoi simili in gabbia, e invece è più prigioniero di loro.Quelli almeno nella voliera possono muovere le loro ali, lui, se ci provasse, rischierebbe una rovinosa caduta.  Noi in questi giorni siamo tanti piccoli uccellini legati alle  mura di casa, e mai come adesso  dovremmo comprendere il valore immenso della libertà , intesa  ,non solo,nel fatto di poter andare e fare quello  che vogliamo, ma nel senso che la libertà ci permette tutto, tranne di danneggiare gli altri ,e spunto di riflessione per quanti ancora non accettano queste limitazioni, beffando e rendendo vani gli sforzi di quei tantissimi Italiani, che invece rispettano le regole - Rispettiamoci e rispettiamo  il prossimo nella speranza che tutto finisca il prima possibile, poichè per salvare l'Italia dovremo contare solo sulle nostre forze, l'Europa come al solito, antepone  la finanza alla nostra salute, mi auguro che almeno il governo  smetta la farsa ed inizi a recitare con serietà questa  tragedia.