Sentimentalmente

Bisogna dormire...


 Il SognoLa notte impone a noi la sua faticamagica. Disfare l’universo,le ramificazioni senza finedi effetti e di cause che si perdonoin quell’abisso senza fondo, il tempo.La notte vuole che stanotte obliiil tuo nome, i tuoi avi e il tuo sangue,ogni parola umana ed ogni lacrima,ciò che potè insegnarti la tua veglia,l’illusorio punto dei geometri,la linea, il piano, il cubo, la piramide,il cilindro, la sfera, il mare, le onde,la guancia sul cuscino, la freschezzadel lenzuolo nuovo…Gli imperi, i Cesari e Shakespearee, ancora più difficile, ciò che ami.Curiosamente, una pastiglia puòsvanire il cosmo e costruire il caos.     Jorge Luis Borges I ritmi circadiani della vita biologica di ognuno di noi ci impongono un tempo per la veglia ed un tempo per il sonno, che se vengono alterati ci procurano quello stato di malessere che non piace a nessuno.  Borges parla della notte come colei che è preposta al sonno,a questo questo nostro abbandonarsi nelle braccia di Morfeo,  ristoro per il corpo e l'anima; sono o dovrebbero essere le ore dell'oblio del quotidiano, in cui si dimentica  il mondo reale, per abbandonarsi al sogno,parola magica che credo sia, quasi per tutti  sinonimo di meraviglia. Eppure spesso il sogno si trasforma in incubo,  in un risveglio drammatico, che ci fa stare peggio di quello che a volte vorremmo mettere da parte con un sonno ristoratore. Ma dormire è il maggior incubo delle persone, e pare siano moltissimi  ad usare pillole, integratori, placebi, farmaci affinchè la notte passi sperando di far"svanire il cosmo",ma costruendo quel caos distruttivo, che è peggio di una notte insonne. 
 Picabia, il pittore di questo dipinto:Salomé (sogni ed incubi) diceva«La nostra testa è rotonda cosicché il pensiero possa cambiare direzione»