Sentimentalmente

L'orchidea tra miti e leggende...


Le orchidee hanno sempre avuto un grande fascino e solleticato la fantasia di chi ha il coraggio di perdersi nel loro mistero. Le lunghe radici carnose, i petali che paiono rivestiti di una luminosa brinatura fatata, la semplicità del loro frutto hanno accresciuto l'enigmaticità di questo fiore straordinario.In Sardegna è possibile ammirare delle rare specie di orchidee selvatiche, hanno dimensioni molto ridotte rispetto alle orchidee esotiche che siamo abituati a vedere, ma nel loro essere piccole emanano una grazia e un'armonia senza eguali. Il mistero che le avvolge è presente nelle diverse leggende che si raccontano da numerosi secoli. Tra di esse vi è la leggenda greca di Orchis.Secondo gli antichi greci la prima orchidea prese vita dalla metamorfosi di Orchis. Orchis era un giovanotto bellissimo e focoso, figlio di una ninfa, dalla quale aveva ereditato la leggiadria, e di un satiro, il quale gli trasmise la libido.In occasione di festeggiamenti in onore del Dio Bacco, il giovane Orchis aveva tentato di insidiare una sacerdotessa. Si trattava di un atto sacrilego e nonostante Orchis credesse di essere immune per nascita alla punizione contro gli abusi causati da desiderio di onnipotenza, fu condannato e dato in pasto a belve feroci. Ma gli Dei dell'olimpo decisero di intervenire e fecero in modo che dai pochi resti mortali di Orchis nascesse una piantina esile ma meravigliosa che ,nella parte sotterranea, lontano dagli sguardi dei curiosi, sviluppasse un apparato simile a quello anatomico maschile, causa della sua fine.Da questa metamorfosi nacque il termine "orchis" che significa testicolo.Vi sono anche altre leggende legate all'orchidea, tra cui quella della scarpetta di Venere. Si racconta che la Dea, invaghitasi di Adone, avesse cominciato a percorrere montagne e selve insieme a lui e un giorno abbia perso uno dei suoi calzari.Dopo una tempesta un giovane ritrovò la scarpetta della Dea ma ,prima che potesse toccarla essa si trasformò in un'esile piantina, un'orchidea, il cui petalo centrale si colororò d'oro come la scarpetta di Venere.Oltre a tali leggende legate alla bellezza e alla sensualità nel nord Europa l'orchidea, per la struttura e le sembianze del suo apparato radicale, ha alimentato anche leggende oscure e macabre.La radice di alcune specie ricorda una mano, per cui tale straordinario fiore viene anche chiamato "la mano della morta" o la "mano della vergine morta" perché visto come le mani di una giovane vergine che dopo aver pianto calde lacrime sulla tomba del fratello è stata trasformata da Dio in uno splendore di fiore.Le orchidee sono avvolte dal mito e dai racconti ma sono protagoniste anche in ambito esoterico,  di superstizione e religioso, come avveniva in Salvador, dove , in antichi tempi, pare adornassero gli altari su cui si sacrificavano anche gli umani. In sud America si usava porre un'orchidea dai colori chiari e tenui sul tetto della chiesaL'accostamento di tale fiore alla sfera sensuale nonché a quella sessuale lo ha fatto ritenere da tempi ormai molto lontani, efficace nella cura della sterilità femminile. Le specie sono davvero numerosissime, tra di esse se trova una ,ritenuta cibo dei satiri (e da cui prende il nome) ,i cui bulbi ingeriti con del vino rosso sarebbero un potente afrodisiaco. Viene impiegata in magia in pozioni con miele e muschio miele e muschio. Come semplice fiore  è simbolo di armonia e di perfezione spirituale.
Per chi serba il cuore di un'Orchidea,Le paludi sono rosa a giugno.Emily DickinsonL'orchideaSi apre il mattino e squarcia l'incantosopra questo cortile di pietra,dove primogenita e fontela brezza notturna evaporacome i sogni,lasciando questo cielo plumbeofatto di misterocome fosse nel grembo di una madre.L'orchidea col suo spiritonutre l'occhionell'eco di mezzo dìe si trasforma in domanda,la cui risposta saziai commensali del tempo perduto.Vincenzo Iannarilli