Jaque-Luis David___Napoleone valica le Alpi _1801Sono oggi 200 anni dalla morte, avvenuta in quel famoso "5 maggio" immortalato da Manzoni,di questo personaggio indimenticabile - Napoleone Bonaparte, che ha incendiato gli animi, ha appassionato e diviso, concentrato attorno a sé odi e passioni smodate, ma che poi ha conosciuto l'abbandono nel momento del declino - Immaginando che fosse ancora vivo, oggi avrebbe migliaia di followers , un profilo social seguitissimo, dove nulla ,fatto da lui ,sfuggirebbe all'attenzione mediatica, tanta era la sua capacità di ammaliare le folle, soprattutto i giovani. Dopotutto era stato un ragazzino corso ad arrivare a Parigi e ad occuparsi di quella politica avuta in eredità dalla rivoluzione, che non sapeva bene che strada prendere tra reazione e modernismo. Napoleone ha sempre diviso gli storici, tra adulatori e denigratori . Oggi, dopo che il revisionismo storico ha preso piede negli USA per dilagare nel mondo c'è incertezza persino nel ricordare una data come oggi. Emanuel Macron, che a Parigi ha fatto una semplice commemorazione sul luogo della sepoltura a Les Invalides, è stato duramente contestato, specialmente dalle donne, che vedono in Napoleone uno dei più pericolosi misogeni della storia. Ma è ingiusto cercare di annullare tutti i personaggi della storia come pecore nere di un passato, che non avrà mai più seguito. Ogni uomo da sempre è un santo ed una pecora nera, nessuno è esente da lati oscuri, più o meno visibili e nessuno di chi oggi si erge a detentore di purezza e bontà lo è ,e già appanna la sua figura e il suo pensiero di grande presunzione e superbia. E' ora di smetterla di mettere i puntini sulle i e di iniziare a vivere una vita vera di libertà, che abbia come stendardo la tolleranza e l'accettazione per quello che non ci piace;tutto il resto rientra nella demagogia, che non è vita- Manzoni, nel suo 5 maggio, aveva poetato lucido e chiaro, ci racconta di un personaggio amato e adulato finchè al potere e poi abbandonato , nonostante sia stato un personaggio straordinario. Non dobbiamo nè denigrarlo, nè adularlo, ma ricordarlo come quell'uomo, messo al mondo da Dio, perchè il suo passaggio lasciasse un segno e indicasse tante vie. Dalla rivoluzione francese aveva intravisto il futuro della nostra Europa, ci ha lasciato il codice napoleonico, il catasto, la scuola pubblica e soprattutto la meritocrazia, che conquistò i giovani subito e da allora non smettono mai di aspettarsela come unico mezzo democratico per emergere e crearsi il futuro che gli spetta.