Sentimentalmente

Tamara e la Bugatti...


 
Tamara de Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde, 1929, olio su tela, 35 x 26,6 cm. Svizzera, Collezione privataTamara de Lempicka dipinse questo autoritratto per la rivista di moda tedesca Die Dame. L’artista sapeva che il suo peso sociale era importante, per questo  si inventò  come  immagine che celebrasse la donna moderna di inizio Novecento.( Una specie di influencer di allora ) Tamara è fredda, bella e indipendente, ricca e inaccessibile. Consapevole di quanto sia bello essere donna,Tamara fu forse un 'apripista per la corsa dell'emancipazione femminile.  Tamara de Lempicka è stata una pittrice polacca (forse russa?…) dalla biografia a tratti misteriosa a tratti trasgressiva, cattiva ragazza dell’art Deco. Anticonformista e scandalosa, dichiaratamente bisessuale, ma perfettamente capace di resistere alle avances dell’immaginifico D’Annunzio. All’inizio del secolo scorso Tamara ha rappresentato la perfetta immagine della donna indipendente nella vita e libera dai pregiudizi. Tamara fu in grado di prendere  da sola, sempre,le proprie decisioni e di  sorvolare i condizionamenti della sua epoca. Con questo autoritratto,eseguito per la copertina della rivista “Die Dame”, si autocelebra , elegante come una diva (come non pensare a Greta Garbo?), mentre guida una Bugatti verde, quasi ad inneggiare alla liberazione della donna. Se il Futurismo aveva celebrato la velocità, la  voglia pazza di distruggere il passato, il grande desiderio di modernità, la De Lempicka  fa suoi questi concetti, li traduce al femminile in modo del tutto nuovo, diventa una specie di rivoluzionaria donna e indipendente. Con lei , ai tempi della “Famme fatale” , la donna continua ad essere diabolica seduttrice,a tratti perversa, , ma diviene consapevole del proprio potere,  dando prova di bravura e innovazione in azioni ritenute squisitamente maschili (lavorare, guidare, fumare) senza mai perdere il suo fascino.Tamara si ritrae al volante di una Bugatti, un modello di auto da corsa, con caschetto da pilota e guanti di pelle di daino, intorno al collo una sciarpa grigia ,nell’atto di rivolgere un fuggevole sguardo all’osservatore mentre procede nella sua corsa in auto. Il volto è truccato in modo impeccabile ,sopracciglia sottili e definite,labbra  carnose e  rosso fuoco del trucco.  Il suo sguardo freddo e determinato crea distanza e  mostra carattere. L’artista interpreta un ideale di femminilità fredda, indipendente e ricca, proponendo un nuovo ideale di donna determinata e inaccessibile, lontano dal ruolo tradizionale della donna, madre e sposa fedele.  Tamara De Lempicka fu definita “Venere moderna” e indicata come “Pittrice delle donne”. In molte delle sue opere in effetti le figure femminili assumono una totale autonomia estetica. Infatti si mostrano all’osservatore per piacere personale  e non come oggetto estetico  per il piacere del pubblico maschile.  L’autoritratto di Tamara non è una rappresentazione fedele della sua immagine. Intanto l’artista non possedeva una Bugatti. Poi la pittrice elabora i suoi tratti con forme nuove, moderne ,per creare un' icona per la copertina della rivista tedesca.  Fece insomma un’operazione mediatica ,l'advertisment di oggi. Usò se stessa, personaggio di artista libera e indipendente per offrirlo come modello femminile alle lettrici del magazine. L’emancipazione della donna , senza rinunciare al fascino della bellezza. L’Autoritratto sulla Bugatti verde del 1929 è una immagine ormai iconica degli anni Venti del Novecento. Esprime infatti il successo e la ricchezza di Tamara de Lempicka e delle élite internazionali. L’automobile fu un oggetto di status già nei primi anni del Novecento e  nei primi anni venti poi si affermò come strumento per l’affermazione dell’emancipazione femminile. Nel dipinto infine il volante dell’auto si trova a sinistra. In realtà la Bugatti rappresentata è di tipo 43  sulla quale il volante era a destra.