L'Ateneo di Torino è il primo in Italia a proporre un corso di Storia dell'omosessualità tramite il Dams, di cui fa parte nell'offerta formativa triennale, ma inseribile in qualsiasi corso di laurea. La professoressa Maya De Leo per spiegare come l'omosessualità sia stata vissuta, considerata e interpretata attraverso i tempi,parla dei libri e saggi, che nei secoli hanno provato a inquadrare questa variante naturale della sessualità, come fatto innato, esclusivo e irrinunciabile. Questo corso aiuta a capire la trasformazione della percezione dell'omosessualità, il ruolo dei generi che oggi sono racchiusi nella sigla LGBTTQ+,i modelli di mascolinità e femminilità. Nonostante il corso sia stato molto criticato dall'opinione pubblica e gradito dagli studenti, la De Leo lo difende ritenendo che possa essere la chiave per capire molte altre cose del passato, la xenofobia ,i nazionalismi e i totalitarismi,fino ai tanti processi dell'età contemporanea. La professoressa spiega che questo potrebbe essere anche uno strumento per aiutare a combattere l'omofobia, in un mondo che vive tanti cambiamenti sulla sua pelle, non preparato alla velocità con cui avvengono e soprattutto perchè fin'ora ancorato a culture vecchie di secoli e a tanti tabù. Secondo lei si deve avviare la crescita di una società che non veda più anomalie, ma una realtà multiforme normale. Ho appena comprato il suo libro "Queer:Storia della comunitàLGBT+",non ho letto ancora molto, ma si prospetta interessante per una curiosona, come sono io, che vive male questo mondo nuovo e per questo desidero capire .
All' Università di Torino un corso di Storia dell'omosessualità, il primo in Italia.
L'Ateneo di Torino è il primo in Italia a proporre un corso di Storia dell'omosessualità tramite il Dams, di cui fa parte nell'offerta formativa triennale, ma inseribile in qualsiasi corso di laurea. La professoressa Maya De Leo per spiegare come l'omosessualità sia stata vissuta, considerata e interpretata attraverso i tempi,parla dei libri e saggi, che nei secoli hanno provato a inquadrare questa variante naturale della sessualità, come fatto innato, esclusivo e irrinunciabile. Questo corso aiuta a capire la trasformazione della percezione dell'omosessualità, il ruolo dei generi che oggi sono racchiusi nella sigla LGBTTQ+,i modelli di mascolinità e femminilità. Nonostante il corso sia stato molto criticato dall'opinione pubblica e gradito dagli studenti, la De Leo lo difende ritenendo che possa essere la chiave per capire molte altre cose del passato, la xenofobia ,i nazionalismi e i totalitarismi,fino ai tanti processi dell'età contemporanea. La professoressa spiega che questo potrebbe essere anche uno strumento per aiutare a combattere l'omofobia, in un mondo che vive tanti cambiamenti sulla sua pelle, non preparato alla velocità con cui avvengono e soprattutto perchè fin'ora ancorato a culture vecchie di secoli e a tanti tabù. Secondo lei si deve avviare la crescita di una società che non veda più anomalie, ma una realtà multiforme normale. Ho appena comprato il suo libro "Queer:Storia della comunitàLGBT+",non ho letto ancora molto, ma si prospetta interessante per una curiosona, come sono io, che vive male questo mondo nuovo e per questo desidero capire .