Sentimentalmente

La luna di Kiev--


 Chissà se la lunadi Kievè bellacome la luna di Roma,chissà se è la stessao soltanto sua sorella…“Ma son sempre quella!– la luna protesta –non sono micaun berretto da nottesulla tua testa!Viaggiando quassùfaccio lume a tutti quanti,dall’India al Perù,dal Tevere al Mar Morto,e i miei raggi viaggianosenza passaporto”.Gianni Rodari
La luna ci illumina tutti quanti, dal Tevere al Mar Morto, e dunque abbraccia la città di Roma così come la capitale Ucraina, Kiev. La luna per tutti , come un sole per  tutti sono simboli di quell'appartenenza universale che coinvolge tutta l'umanità in un essere solo, senza rimandare a un mondo che non conosce confini e quindi differenze di etnia e di razza, che abbisogni di un passaporto Un “mondo senza passaporto” non conosce guerre né violenze compiute in nome del potere territoriale.Parole  oggi  più struggenti che mai , soprattutto in questi momenti difficili in cui le notti a Kiev sono notti di bombardamenti e terrore. Viviamo sotto lo stesso cielo eppure non abbiamo ancora imparato a vivere come fratelli, questo sembra dire Gianni Rodari attraverso la sua filastrocca. Questa è la lezione della luna e questo il suo ammonimento.La bianca luna protesta indignata: “non sono mica un berretto da notte!” e queste parole possono apparire divertenti agli occhi di un bambino, ma a una rilettura più adulta la rabbia della luna acquista tutt’altro significato e ci si domanda come faccia a illuminare certe notti, forse le più buie della Storia recente.