Sentimentalmente

Aver cura e curare-


   Mi piacerebbe vivere in un Paese in cui oltre all'osservanza delle regole e dei principi morali, si coltivasse la gentilezza, insieme con l'empatia. Da questo prenderebbe forma anche l'Aver cura e Curare"Aver cura" non è lo stesso di "curare": infatti, la prima espressione indica "avere a cuore", descrive uno stato d'animo soggettivo. La seconda espressione invece significa  "usare una terapia" attraverso l'uso terapeutico di un farmaco o di un rimedio. Aver cura è curare la persona nella sua unità e totalità. E' cura dell'anima e del corpo. E' cura della persona, del suo benessere spirituale, morale e fisico.  Medicina, scienza, filosofia e religione dovrebbero allinearsi su questa concezione. Dunque, curare, ma soprattutto "aver cura" da parte del medico della persona, condividendo sofferenza e dolore attraverso un atteggiamento non algido, scontroso, aggressivo, ma empatico, socievole, cordiale, cortese, di accettazione, accoglienza, benevolenza, superando ogni forma di comportamento che non sia in direzione di questa visione. Una visione che tende a recuperare il senso più profondo della dimensione umana e sacrale dell' essere.