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Messaggi del 23/09/2020

Dalla Corsica... L'uomo che non poteva amare..

Post n°4730 pubblicato il 23 Settembre 2020 da g1b9
 

 

Sono stata sempre un'assidua lettrice di   Marcello  Veneziani. L' ho conosciuto prima come giornalista, poi come scrittore di saggi politici visti dal suo punto di vista di filosofia di vita. Chiunque vive nella logica, nella ragione, nel buonsenso e non si lascia travolgere dalle paure di emarginazione di questa nostra vita quotidiana  ,incentrata sul pensiero unico di questo regime occulto, non può non apprezzare. Ho ritrovato un suo racconto ed  ho piacere di appuntarlo qui-

 

Dalla Corsica ...L'uomo che non poteva amare...

In una taverna sul mare di Cargese, in Corsica, ho conosciuto la storia di un uomo che val la pena raccontare. Lo chiamavano U Scorbutu. Era un denigratore storico dell'amore. Lo disprezzava come una malattia e un'illusione, una perdita di energie e un trafugamento d'intelligenza e spirito a vantaggio della carne e dei languori. Non era refrattario al sesso, ma rifuggiva dall'amore come dalla peste. Erano famosi i suoi motti per ridicolizzare l'amore e  gli amanti.  Poi, col passare degli anni, dopo aver a lungo corteggiato platealmente la morte e averla invocata anche nella taverna dove eravamo seduti quella sera, U Scorbutu cominciò a farsi taciturno e sempre più pensieroso. Finché un giorno davanti a una spiaggia disse a un amico (traduco dal suo gergo rozzo): la sabbia sta finendo i suoi granelli, si vuota il futuro e si riempie il passato; è tempo di rovesciare la clessidra. E da quel giorno U Scorbutu entrò in Amore.  Amò pazzamente, giocosamente, con gioia e dolore, donandosi a lei anima e corpo. L'amore creò ulcere e metastasi sul suo corpo, ischemie nella sua mente, e lui ne morì. Ebbe il tempo di dire che l'amore era per lui una malattia letale, il suo disprezzo era un dispositivo di autodifesa del suo organismo troppo sensibile all'amore. «L'amore è un dio...» e non finì la frase. Erano caduti gli anticorpi e gli esorcismi che lo immunizzavano dall'amore. Troppo vulnerabile era il suo organismo o troppo forte era il suo amore per reggere i suoi colpi. U Scorbutu morì d'amopatia.

 

 
 
 
 
 

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