Creato da skarma64 il 05/03/2010

IlPiccoloMondoDiMery

se si fa molto silenzio si può sentire crescere l'erba...

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 

 

« ..tutto è relativo.. »

Tara – l’Ideale Femminile nell’Arte Buddista

Post n°42 pubblicato il 08 Luglio 2011 da skarma64
Foto di skarma64

ringrazio claudia che  ha stimolato la mia curiosità per questa dea

 

Tara, incarnazione femminile del Buddha, è una delle la divinità più popolari del pantheon buddista, in particolare in Tibet, Nepal e Mongolia. Dea della compassione universale, Tara rappresenta l'azione virtuosa ed illuminata.
La parola Tara deriva dalla radice 'tri' (attraversare), da cui il significato intrinseco del nome, che può essere tradotto come 'colei che permette agli esseri viventi di attraversare l'oceano dell’esistenza e della sofferenza'.
Si dice che la sua compassione nei confronti degli esseri viventi e la sua bramosia di salvarli dalla sofferenza siano più grandi dell’amore di una madre per i propri figli. Tara è inoltre considerata la protettrice della longevità, dei viaggi e del cammino spirituale dei devoti verso l'illuminazione.
In Tibet, dove Tara rappresenta la divinità femminile più importante, il suo nome è Sgrol-MA, che significa 'la salvatrice'. Il mantra di Tara (Om Tara Tuttare Ture Svaha) è quello che si sente recitare più frequentemente, dopo il mantra di Chenrezi (Om Mani Padme Hum).
Prima di essere adottata dal Buddismo, Tara (che in sanscrito significa 'stella') era venerata nell’Induismo come una manifestazione della dea Parvati. Le leggende indù narrano che Tara fu rapita da Soma, il dio della luna.
Fu combattuta una guerra per la sua liberazione, e al suo ritorno Tara diede alla luce il figlio di Soma.
Il culto del principio femminile venne introdotto nel Buddismo attorno al quarto secolo, e probabilmente Tara entrò a farne parte verso il sesto secolo.
Secondo il Tantra di Tara, la Dea nacque dalle lacrime di compassione del Bodhisattva Avalokiteshvara (il Buddha della Compassione). Si narra che Avalokiteshvara, guardando il mondo terreno dall’alto dei cieli, si commosse profondamente nel vedere gli esseri senzienti straziati dalla sofferenza. Le sue lacrime diedero origine ad un lago, sul quale sbocciò un fiore di loto da cui nacque Tara.
Secondo un’altra versione della leggenda, dalle lacrime che scorrevano sul volto del Bodhisattva nacquero due Tare: la pacifica Tara Bianca sul lato sinistro, e la guerriera Tara Verde sul lato destro.
Tara Verde, il cui simbolo è un fiore di loto semichiuso, rappresenta la notte.
Tara Bianca, il cui simbolo è un loto in piena fioritura, rappresenta il giorno.
Tara Verde incarna l’azione e l’integrità, mentre Tara Bianca simboleggia la serenità e la grazia.
Insieme, Tara Verde e Tara Bianca rappresentano la compassione senza limiti della Dea, che si adopera giorno e notte per alleviare la sofferenza dei fedeli.
In una terza versione della leggenda, si racconta che Tara nacque da un fascio di luce blu emanato da uno degli occhi di Avalokiteshvara, del quale viene ritenuta la consorte.
Nel Buddismo, il simbolismo dei colori riveste una grande importanza. I Sadhanas, gli antichi testi che stabiliscono le regole del culto, sono molto precisi per quanto riguarda i colori delle divinità visualizzate.
Ciascun colore definisce non solo la natura della divinità, ma anche le funzioni che essa è chiamata a svolgere. Nell’iconografia pittorica in particolare, i colori vengono utilizzati seguendo un determinato schema mistico, che varia a seconda della consapevolezza spirituale del sadhaka (devoto).
Non c'è quindi da stupirsi che i devoti di Tara visualizzino la dea in una molteplice varietà di colori!
Delle numerose forme conosciute, le più popolari e ampiamente venerate sono Tara Verde e Tara Bianca.
Tara Verde (in Sanscrito: Syamatara; in Tibetano: Sgrol-ljang), è la manifestazione più dinamica della divinità. Rappresenta l’aspetto guerriero di Tara, Dea della salvezza della e compassione. Il suo colore verde simboleggia il vigore giovanile e l’intraprendenza.

 

 

In un'altra leggenda si narra che Tārā, in una sua antichissima manifestazione come Yeshe Dawa (Luna della Consapevolezza Primordiale), dedicasse offerte al Buddha Tonyo Drupa per milioni di anni e da questi l'abbia istruita sul concetto di bodhicitta.

In seguito, avvicinata da dei monaci, si sentì dire che avrebbe dovuto mirare a una rinascita come maschio, per poi raggiunge l'illuminazione. Ella prontamente ribatté che l'essere di sesso femminile era una barriera per raggiungere l'illuminazione solo per gli ottusi che ancora illuminati non erano. Prese quindi la decisione di rinascere come bodhisattva femminile fino a che il Saṃsāra non si fosse svuotato. Dopo decine di milioni di anni di meditazione Yeshe Dawa manifestò la sua illuminazione suprema come Tārā.

Riguardo a questa storia così si espresse il XIV Dalai Lama:

"C'è un vero movimento femminista nel buddhismo che è collegato alla deità Tārā. Perseguendo la sua educazione alla bodhicitta, ovvero la motivazione del bodhisattva, lei pose lo sguardo su quanti si sforzavano di conseguire il pieno risveglio, e si rese conto che erano troppo pochi quanti raggiungevano la buddhità come donne. Così fece un voto: "Io in quanto donna ho sviluppato la bodhicitta. Per tutte le mie vite lungo il percorso faccio il voto di rinascere donna e, nella mia ultima vita quando conseguirò la buddhità, anche allora sarò una donna." Questo è vero femminismo."

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

misteropaganoskarma64alf.cosmoscassetta2lauraclimintiWeb_Londonbru.auguiorkiLicya55LSDtripchiarasanyDream_Hunterdaria.visintinfreselioreds
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963