in questi gg riflettevo sull'importanza di chiedersi perchèe di chiedere "perchè?"il perchè ci svela la connessione fra gli eventi,ci rivela l'intimo legame fra le varie manifestazioni e l'uomo, permette di intuire simboli ed analogie e ci aiuta a percorrere il sentiero della verità.ci fa ragionare con la ns testa aiutandoci a scremare la ns personalità da condizionamenti inutili che ci tolgono più di quanto ci lasciano, grazie ai quali si sperimenta un leit-motive di vuoto o grigio alternato a note isolate di effimere soddisfazioni.chiedere "perchè?" invita gli altri a fare lo stesso lavoro, uno stimolo ed un incitamento alla chiarezza.Per quanto siate dolorosi e rompiballe la gente vi ringrazierà, è come un esercizio di palestra: si fanno tante cose in automatico e raraamente ne indaghiamo le motivazioni. Alle volte si scoprono cose interessanti su se stessi, alle volte capita che si parla veramente, anche con gli altri...a questo proposito ( più o meno) ho trovato questo scritto:.. Ogni generazione ha il diritto di vedere la vita nel modo in cui ha senso per lei, non per i genitori, gli insegnanti o il mezzobusto che legge il telegiornale. Ma, purtroppo, la gente accetta quello che le viene propinato senza pensarci più di tanto. Non si pone la domanda più liberatori a di tutte: perché? Perché facciamo questo in questo modo? Perché crediamo a questo o a quello? Chi lo ha detto? La domanda "perché?" è la forza motrice dell'evoluzione.Durante una mia conferenza negli Stati Uniti, un'amica americana mi raccontò una storia che evidenzia in modo illuminante ciò che intendo dire. Raccontò che un giorno, mentre preparava la cena, tagliò via gli angoli di una fetta di prosciutto prima di metterla in padella.
Perchè?
in questi gg riflettevo sull'importanza di chiedersi perchèe di chiedere "perchè?"il perchè ci svela la connessione fra gli eventi,ci rivela l'intimo legame fra le varie manifestazioni e l'uomo, permette di intuire simboli ed analogie e ci aiuta a percorrere il sentiero della verità.ci fa ragionare con la ns testa aiutandoci a scremare la ns personalità da condizionamenti inutili che ci tolgono più di quanto ci lasciano, grazie ai quali si sperimenta un leit-motive di vuoto o grigio alternato a note isolate di effimere soddisfazioni.chiedere "perchè?" invita gli altri a fare lo stesso lavoro, uno stimolo ed un incitamento alla chiarezza.Per quanto siate dolorosi e rompiballe la gente vi ringrazierà, è come un esercizio di palestra: si fanno tante cose in automatico e raraamente ne indaghiamo le motivazioni. Alle volte si scoprono cose interessanti su se stessi, alle volte capita che si parla veramente, anche con gli altri...a questo proposito ( più o meno) ho trovato questo scritto:.. Ogni generazione ha il diritto di vedere la vita nel modo in cui ha senso per lei, non per i genitori, gli insegnanti o il mezzobusto che legge il telegiornale. Ma, purtroppo, la gente accetta quello che le viene propinato senza pensarci più di tanto. Non si pone la domanda più liberatori a di tutte: perché? Perché facciamo questo in questo modo? Perché crediamo a questo o a quello? Chi lo ha detto? La domanda "perché?" è la forza motrice dell'evoluzione.Durante una mia conferenza negli Stati Uniti, un'amica americana mi raccontò una storia che evidenzia in modo illuminante ciò che intendo dire. Raccontò che un giorno, mentre preparava la cena, tagliò via gli angoli di una fetta di prosciutto prima di metterla in padella.