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Profanata la tomba di Rino Gaetano


 VideoIngrandisci Sepolto al Cimitero Verano di Roma, sabato è stata profanata e saccheggiata la tomba dove era riposta la salma di Rino Gaetano. Cantautore di origini calabresi che a Roma vide il suo debutto, il successo e il suo primo gruppo di collaboratori - tra cui nomi celebri della scena capitolina - Rino Gaetano, secondo quanto riportato dalla famiglia, non ha mai avuto nemici o "tesori" nascosti. Unico possibile oggetto prezioso, sparito sabato, la riproduzione scultorea dell'ukulele con cui l'autore di "Mio fratello è figlio unico" si esibì nel 1978 al Festival di Sanremo, con su incisa la scritta "Sognare la realtà, vivere un sogno, cantare per non vivere niente”. Non solo. Insieme alla scultura sarebbe sparito anche il registro dove migliaia di fan hanno lasciato dediche e firme in ricordo dell'artista. "Presenteremo la denuncia" ha dichiarato l'Avv. della famiglia, Leopoldo Lombardi "Io non credo all’ipotesi dell’ammiratore feticista. Non mi meraviglierei se quell’oggetto finisse in vendita on-line o, peggio ancora, fosse usato per un’estorsione alla sorella di Rino. Si tratta di un reato grave, perché oltre al furto con destrezza scatta anche l’articolo 408 del codice penale in materia di vilipendio di tomba che prevede una pena da sei mesi a tre anni". di Marta Volterra