CULT2012

La Presidenza Wilson e lo scoppio della 1st world-war


La prima guerra mondiale e la Presidenza WilsonNel 1914 Wilson dichiarò la neutralità americana mentre all’interno prendeva piede il c.d. hiphenism ossia la fedeltà al paese d’origine che vista la presenza di diverse etnie e popoli comprometteva la neutralità americana. La maggioranza dell’opinione pubblica fu però a favore degli Alleati poiché contraria al militarismo degli Imperi Centrali. Per tale motivo gli Usa divennero l’arsenale di Gran Bratagna, Francia e Belgio e concessero molti prestiti (il finanziere Morgan finanziò con le sua banca privata 500 milioni di dollari). Intanto la Germania intraprendeva la guerra sottomarina illimitata per contrastare il dominio inglese dei mari e il blocco alleato. I sommergibili tedeschi iniziarono a bombardare i mercantili stranieri che si fossero trovati vicino alle isole britanniche. L’affondamento del transatlantico Lusitania e del piroscafo francese Sussex causarono la morte di molti passeggeri americani. Il presidente Wilson protestò contro Berlino ma riuscì a non farsi trascinare nel conflitto fino al 1916. La Gran Bretagna svolgeva in America un’intensa propaganda pro-intervento cercando di convincere l’opinione pubblica della necessità di combattere per la libertà e la democrazia, contro l’imperialismo e il militarismo tedeschi. Wilson era contrario, assieme al popolo americano, ad un intervento diretto degli Stati Uniti, ma acconsentì al programma di costruzione di una flotta e di difesa nazionali.Gli Usa entrano in guerra a fianco degli Alleati (aprile 1917)Vinte per un soffio le elezioni del 1916, Wilson era convinto che l’unico modo per evitare la guerra fosse porre fine al conflitto. Numerosi furono i suoi interventi sempre a favore di una “pace senza vittoria” (1917) senza distinzioni tra vincitori e vinti. La Germania rimaneva però insensibile alle richieste di pace e continuava la guerra sottomarina illimitata con gli U-Boot (affondamento di tutte le navi con trasporto di merci e passeggeri, fossero esse neutrali  o nemiche); l’affondamento di un altro transatlantico, Laconia, e di altre navi mercantili nel febbraio del 1917 costrinse gli Usa ad entrare in guerra a fianco degli Alleati.Wilson il 2 aprile 1917 dichiarò che l’intervento americano andava spiegato soprattutto come una “crociata democratica” contro l’autoritarismo degli Imperi Centrali. Le motivazioni alla base dell’entrata in guerra degli Usa non sono da ricondurre esclusivamente agli interessi economici del paese, ma alla ripresa da parte della Germania della guerra sottomarina illimitata con gli U-Boot . Probabile che se questi sommergibili avessero smesso di silurare le navi americane gli Usa sarebbero rimasti ancora neutrali.Wilson e  Mc Adoo organizzano il fronte internoNel maggio del 1917 il Congresso approvò la coscrizione obbligatoria (Selective Service Act).Le forze americane di spedizione furono poste sotto il comando del generale J. Pershing. L’esercito americano non era particolarmente addestrato ma lo sbarco delle truppe americane in Francia ebbe un forte impatto psicologico positivo sugli Alleati poiché ne risollevarono il morale. A livello interno Wilson intensificò il controllo federale sull’economia e la produzione bellica. L’ente federale più importante fu l’Ufficio per la guerra (War Industry Board) preposto al controllo della produzione industriale e fissò i prezzi dei prodotti. Un altro ente creato ad hoc fu la Food Admistration che si occupò invece della produzione alimentare, incrementando le esportazioni verso i paesi alleati.Wilson affidò a William Mc Adoo la gestione della rete ferroviaria. Mc Adoo ne modernizzò gli impianti, diede la precedenza ai convogli con materiale bellico, in generale ne aumentò l’efficienza. L’Ufficio Nazionale del Lavoro (National War Labor Board) si occupò del lavoro e concluse accordi con i sindacati in base ai quali gli operai iscritti si impegnavano a non scioperare ottenendo in cambio aumenti salariali. continua/... Maria Gabriella Tigani Sava