CULT2012

Mostra del Bronzino


Mostra del BronzinoPittore e poeta alla Corte dei Medici  
 Bronzino, Ritratto di Lucrezia Panciatichi, 1541-1545, Firenze, Galleria degli UffiziCome non rimanere incantati di fronte a tele quali Venere, Amore e satiro (1553-1555), Sacra Famiglia con Sant’Elisabetta e San Giovannino (1545-1546), Sacra Famiglia con Sant’Anna e San Giovannino (1550-1560)? Mentre il popolo della neve, in continuo e pericoloso aumento, si riversava sulle montagne per lanciarsi in fantozziane imprese sciistiche, chi scrive, approfittando della quiete e del silenzio di una gelida mattina invernale, ha preferito andare a visitare una mostra dedicata al Bronzino, a Palazzo Strozzi, che si è rivelata semplicemente S U P E R B A! Nonostante questo, si è con amarezza appreso che gli incassi sono stati inferiori a quanto calcolato in precedenza. I volti delle Madonne, dei Santi, dei puttini, delle Veneri e degli Amorini, sono di una tale perfezione e delicatezza da rimanere estasiati. Il rosso delle vesti (es. Ritratto di Lucrezia Panciatichi, 1541-1545), i blu dei cieli, i bagliori metallici delle divise (es. ritratto giovanile di Cosimo I),  sono ineguagliabili e  le raffigurazioni dei gioielli delle dame (es. il celebre Ritratto di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, 1545) sono di un'incredibile precisione. Solo artisti del talento di Agnolo di Cosimo (vero nome del Bronzino), riescono a trasmettere tanta bellezza ed eleganza con le loro opere che permettono anche di ricostruire la storia di Firenze e della Corte dei Medici (di cui il Bronzino fu il raffinatissimo ritrattista ufficiale). Solo pochi euro per una mattinata a contatto con la Bellezza pura ed il genio dell'Arte.Certo non di raffinatezza si può parlare dei tanti cafoni/e che credono, “librandosi” chi più chi meno bene sugli sci, di appartenere alla jet-society e di partecipare ai riti delle classi bene (bene per cosa poi, sic). Un tempo solo i veri ricchi andavano a sciare in località rinomate, quest’ultime adesso sono prese d’assalto dai parvenus dei quali si vede lontano un miglio la provenienza e la scarsa dimistichezza con la neve e gli sci. Eppure questi finti sportivi spendono cifre ragguardevoli pur di soddisfare tale vanità sociale. Invece, quando si tratta di mettere mano al portafogli per l'acquisto di quotidiani, libri, riviste, o per visite a mostre e manifestazioni, diventano incomprensibilmente tirchi e parsimoniosi. Mi viene in mente che in un tempo oramai assai lontano, un ex amico mi disse, con aria seria come se stesse parlando Alberto Tomba in fieri, che non avevo ben capito l’importanza che lo sci rivestiva per lui. Adesso, più matura ed anche con una migliorata prontezza di riflessi, risponderei: “Caro, se tu avessi ben capito l’importanza di avere un cervello e di usarlo bene…”. Ma si sa, le risposte a volte vengono fuori solo troppo tardi il più delle volte.Domenica mattina, 23 gennaio 2011 Gabriella Tigani Sava