C’è stato un periodo in cui mi divertivo molto a fare delle vere e proprie scorribande in alcuni locali e discoteche di Milano armato di corde.
Uno dei miei locali preferiti dove fare cavolate era sicuramente il Gasoline, discoteca alternativa e trasgressiva il giovedì era la serata migliore.
Quella sera ero andato, ma con poche intenzioni.
Arrivo, saluto un po’ di persone che conosco, tra cui Stefano che mi presenta una sua amica americana dal volto grazioso e dal fisico massiccio.
Inizio a scambiare quattro chiacchiere con lei, è una cantante lirica in Italia per studiare.
Preso da raptus dopo due minuti di conversazione, le chiedo:
“Hai voglia di farti legare?”
Mentre formulo la domanda, penso già al ceffone che avrei preso da lì a pochi secondi, preoccupato anche dal fatto che la fanciulla non era proprio esile.
Lei, invece, si apre in un sorriso e mi risponde:
“Volentieri”.
Corsa in macchina a prendere il sacco delle corde e rientro, lei mi attende abbastanza divertita.
Non vedo nulla ed è davvero difficile far girare le corde in mezzo a tutta quella gente, ma riesco in qualche modo a eseguire un karada e a immobilizzarle le mani dietro la schiena.
Completata l’opera con le corde, le metto una gagball in bocca e scatto una foto ricordo con la compattina.
Mi dirigo con lei verso i divanetti, io mi siedo, lei in ginocchio accanto a me.
La tengo così alcuni minuti tra lo sguardo un po’ perplesso dei suoi amici.
Decido di sfilarle la gagball dalla bocca e di chiederle se vuole qualcosa da bere, mi risponde di sì.
La lascio in ginocchio accanto al divanetto e mi allontano di soli tre metri per raggiungere il bancone del bar.
Non faccio neanche in tempo ad ordinare che la trovo in piedi accanto a me.
La guardo con aria interrogativa ma non faccio neanche tempo a formulare la domanda che lei mi fornisce la risposta:
“quelli mi stavano toccando le tette”
Mi giro e i due eroi si erano già dileguati…
Io l’avevo legata e imbavagliata ma non mi ero permesso neanche di sfiorarla, e due coglioni approfittano di una ragazza con le mani legate dietro la schiena per toccargli le tette.
Questi sono i “normali”.
Colpa mia, non avrei dovuto girarle le spalle, mai allontanarsi da una persona che si è legata.