Dev'essere stato uno spettacolo anche per il sestetto salentino vedere un Arena così gremita e partecipe per quasi tutte le due ore di concerto. Del resto lo ha ammesso anche Giuliano, front man del gruppo: "Non crediate che per noi sia una data qualunque, questa all'Arena di Verona!". Una location tanto storica e suggestiva, capace come poche altre di abbracciare tutto il palco, e 12.000 fans che cantano in sincro farebbero accapponare la pelle anche alle rockstar più incallite. E i Negramaro, ieri sera, si sono mostrati all'altezza dell'evento, nonostante una scaletta fin troppo ricca di lenti.Ma abbandoniamo l'obiettività giornalistica!Grandiiii!!
Come non notare quanto Giuliano avesse voluto un palco molto meno "recintato": non so veramente perchè, ma l'impianto luci e le casse di amplificazione hanno drasticamente ristretto la scena impedendogli la classica passerella e i lati del palco. Un ostacolo che ha saputo ovviare arrampicandosi a più riprese sulle casse laterali e poi saltando letteralmente giù, per raggiungere le prime file. Così me lo sono trovato a un paio di metri di distanza e devo dire che, nonostante sia passato il periodo delle cotte adolescenziali con conseguente strappo dei capelli
...un po' d'effetto me l'ha fatto!
Mi capita spesso, quando vedo qualche concerto in tv, di mettermi nei panni di chi il pubblico se lo vede tutto davanti... "Che starà pensando?", mi chiedo, "Che emozioni starà provando?". Ieri sera me lo sono chiesta molte volte, soprattutto voltandomi alla mia sinistra e scorgendo d'un colpo una visione davvero d'impatto: un'Arena che si fondeva in un solo corpo e che donava forza, entusiasmo, adrenalina... "Scusate se voglio starvi vicino", ha detto il cantante dei Negramaro sostando sul bordo più estremo del palco...si capiva perfettamente che non era la solita captatio benevolentiae..quelle parole le sentiva davvero. E allora grazie per la sincerità e per aver dimostrato di non essere già assuefatto al successo: è un segno di equilibrio e realismo che fa bene a chi ti guarda e ti segue.Un po' diversa la critica per il chitarrista, che mi è sembrato nettamente più strafottente, ma in fin dei conti non posso avere la presunzione che tutti scambino il palco di un concerto per una cattedra di etica!!Una parolina per Danilo, il batterista: come potrei non citarlo?!
Bravo! Credo che con Giuliano anche lui si sia distinto dal resto del gruppo! Preciso (pur avendo il click) e per niente esagerato nei movimenti: ok, vuol dire che quando c'è da suonare lo sai fare senza spettacolarizzazioni da circo. E questo è più che apprezzabile!Esperienza emozionante, insomma, un po' per tutti!