La gaia scienza

__MUSICALMENTE__


Sono un po' di giorni che bazzico in internet alla ricerca spasmodica di spartiti. Dico spartiti, non quelle orrende tablature che spopolano in ogni angolo del web: io sinceramente non riesco a capire come si possa definire scrittura musicale, quella robaccia. Comunque, ne ho trovati molti. Anche se solo 2 sono saliti sul leggio, a fianco della bella Buba. Da un paio di giorni, mi sono invece buttata in un'impresa: tirar giù lo spartito di Soul to squeeze. Ovviamente sto parlando dei miei Redhottini (la song in questione è quella che state sentendo or ora in sottofondo, in una versione live secondo me onesta e impeccabile). Il batterista in questione è ovviamente Chad (la sua foto è sbattuta allegramente in apertura del blog: che uomo! Che funkastic man!!).Premettendo che, e qui apro una breve parentesi, sto scrivendo tanto per scrivere (perchè so benissimo che, ahimè, non ve può fregà de meno), confessato che sono conscia dell'inevitabile inutilità di questo post se non per uno sfogo personale, vorrei solo comunicarvi il mio misto-mare emotivo in ambito spartitologico. Sto sblaterando, lo so!
Sono arciorgogliosa di me stessa. Arci alla seconda (potenza). Ma anche orgogliosa fratto 4 (frazione). Mmmm... Diciamo che il fatto di prendere foglio pentagrammato e matita per tentare la trascrizione mi stimola, mi piace. Mi fa crescere musicalmente. E qui sta la potenza. Il fatto che la gomma sia quasi ridotta a una briciola da quanto ho cancellato...mi deprime. E qui sta la frazione. Sono arrivata a metà canzone. (E fa rima).(....Mi sento Bergonzoni...
)E' pur vero il fatto che molti batteristi non sappiano leggere manco una semibreve. Ma il fatto nudo e crudo è che anche questa volta (mi era già successo all'università, quando ho iniziato a studiare filosofia, trascinandomi in un abisso psicopatologico) mi trovo di fronte ad un orizzonte infinito di conoscienza. Vorrei un'infusione divina, o ipnotica, o di matrice sconosciuta, che mi potesse aggiornare l'hard disk cerebrale... Non ci sarebbe il piacere della scoperta. Nemmeno il fascino del sudore (che un batterista conosce...soprattutto d'estate...
).Me ne farò una ragione. Chissà se e quando terminerò la titanica impresa!