La gaia scienza

LA BELLEZZA DELLA GENIALITA'


Senza concetti, senza astrattismi. Quando la musica e le note si esternano come un'onda calma e insieme decisa, che protettivamente ti cullano fino a riva, allora la mente depone le armi a terra e si lascia pervadere. I pensieri abbandonano ogni freddezza razionale e tacciono. I sensi si risvegliano tutti insieme, in coro, come dopo un lungo, piatto e sterile dormiveglia. Riassaporano l'estasi di qualcosa di inconcepibile eppure, allo stesso tempo, incomprensibilmente tanto umano e carnale da sfondare le emozioni più semplici. Paura, leggerezza, ascolto con le viscere (bello ricordare la mia cara Marìa Zambrano). Penso alla bellezza di essere genio, di coltivare una dote, di studiare le note. Penso alla potenza del linguaggio senza parole. Alla genialità di chi sa comunicare a bocca chiusa. Di chi sa semplificare la complessità per restituirla, pura, agli altri, indistintamente. Penso a quanto sia Bello e Giusto sapersi aprire, senza spigoli, a questo dono. Ne prendo a grossi pezzi, affamata. E non mi interessa sapere se effettivamente le sue composizioni siano tecnicamente facili o innovative o impossibili. Allevi è un filosofo anche musicalmente. Un filosofo del pianoforte. Intensamente.