il mio mondo

INTERVISTA CON VANNI NOVARA


SECONDA PARTE       intervista con    Vanni Novara     di Enzo Nasillo La scelta dei temi proposti da che cosa è determinata?Dalla mia fantasia come punto di partenza, ma preponderantemente dalla volontà di veicolare un’emozione che, se non trasponessi sulla tela, sarebbe solo mia, ma che, ma che una volta dipinta, può essere fatta propria dall’osservatore. La scelta potrebbe scaturire da un viaggio compiuto in località remote, dalla forza della memoria (è il caso delle vicende vissute da bambino all’indomani dello scoppio della seconda guerra mondiale) o da fenomeni che possono riguardare noi tutti, anche se a volte preferiamo non pensarci (cosi per esempio è stato per  “Tsunami”). E quello dei colori?Io metto sulla tavolozza diverse tinte, ma la miscela del colore, così come la scelta di quest’ultimo, avviene sempre in simbiosi con l’oggetto, la figura, il paesaggio,  la visione o anche la pura sensazione che mi riprometto di dipingere. Attraverso l’intensità della materia sulla tela io trovo la massima espressione della vita e della natura: la continua opera di ricerca che io compio avviene con i pennelli , anche se devo confessare di avere una predilezione per la spatola. La mia pittura si limita ad essere una chiave di accesso (una password, come si dice oggi!) per l’osservatore, quindi uno strumento per stimolare e sollecitarne in maniera partecipe le emozioni: è un lavoro di interazione con chi davanti alle mie opere si pone.   La terza parte dell'intervista sarà visibile sul blog ilvanni