Nell'ottocento e i primi anni del novecento, gli imprenditori italiani erano gente coraggiosa, disposta a rischiare, ad investire a sperimentare, al fine di costruire un'azienda solida, di tradizione che desse lavoro a migliaia di persone.
E sono riusciti a dare vita a colossi dell'industra italiana.
Gli imprenditori moderni, ben lungi dall'esempio dei loro nonni, non lasciano nessuna traccia (se non negativa...) del loro operato. Aprono oggi un'attività di computer, domani una di materassi e dopodomani una di pentole, senza la minima competenza. Tanto oggi quello che conta è vendere, anche se il modo in cui viene inteso oggi il "vendere" è più imbrogliare che altro.
Dei lvoratori se ne aprrofitano. Li assumono a tempo determinato, poi li cambiano, poi cambiano attività e arrivederci e grazie.
Se chiedi un adeguamento dello sipendio piangono miseria e chiedono pietà come dei barboni; in compenso la sera tornano in villa a bordo del macchinone che gli costa più dello stesso lavoratore.
