vagabondaggi

PARLIAMONE? MA ANCHE NO…O FORSE SI’


Ho ricevuto la prima chiamata. Cosa? Che pensate !No, no  non mi hanno chiamato a x factor. Quando mai, anche perché non ho neanche fatto domanda.... Diciamo che ho avuto la prima chiamata per l’intervento che dovrò  subire. Ho fatto finta di nulla, non accorgendomi che il tempo trascorreva implacabile, ma è inevitabile che giunga anche questo momento.Dovrei esserci abituata,  ormai l’ospedale mi vede ospite piuttosto spesso, ma sinceramente, no, non mi abituo, non mi riesce proprio, e non credo lo farò mai. La paura regna  sovrana come sempre, in fondo io abbaio, ma alla fine almeno per quel che riguarda la salute sono una gran fifona … Metteteci che di visite preparatorie prima dell’intervento  ne dovrò fare due e avrete il quadro completo.Probabilmente  tutto questo è complicato dal fatto che mi trovo in un’età in cui devo far i conti con un corpo che non funziona come era abituato a fare,  l’età c’è e  come ogni macchina che funziona a lungo comincia ad avere i primi piccoli guasti. Inoltre l’intervento è uno di quelli che  vanno a toccare il delicato equilibrio della femminilità di una donna  e sommando tutto questo avrete una miscela esplosiva tra l’altro instabile.Diciamo poi che la situazione già di per sé complessa è stata ulteriormente aggravata da  una serie di fatti collaterali non meno dolorosi ,come  l’incomprensibile cancellazione da parte di una persona che stimavo e che conoscevo da svariati anni che mi ha provocato un’infinita tristezza, visto l’inspiegabilità del fatto e vari malesseri sparsi che mi preoccupano non poco… E sogni, brutti sogni che funestano le mie notti.A coronamento di tutto ciò, la perdita del mio ciondolo a forma di cornetto che mia madre mi aveva regalato e che sebbene non fossi scaramantica, portavo nella catenina. Devo dire che questo smarrimento ha gettato un’ombra nera  su quanto mi aspetta nei prossimi giorni… Ma in fondo non desideriamo di più proprio quello che temiamo?E tutto questo mi ribolle dentro e come sempre trovo difficoltà a parlarne, non riesco ad aprirmi, ad appoggiarmi e indosso il sorriso di ordinanza , ammantandomi di placida tranquillità assolutamente non vera .Chi a fatica è depositario dei miei stati d’animo, improvvisamente mi ha fatto vacillare, facendomi domandare, dopo uno scambio avvenuto, se faccio veramente bene ad aprirmi con lui, avendo dubitato di cose che io gli ho detto in piena consapevolezza di quanto affermassi. Ora mi trovo sola con me stessa , nuovamente con gli aculei alzati, per non essere ferita, per non essere toccata … Chi mi sta intorno vedo che ha bisogno della mia forza, della mia determinazione e quindi cerco di mostrare  questo aspetto di me… Ma chi raccoglierà veramente il mio silenzioso grido? Ok ora però è tempo di mettersi di fronte alle proprie paure ed affrontarle  come ho sempre fatto, come  so fare , sono sola, ognuno di noi è solo di fronte alle proprie paure ; orsù un bel respiro e andiamo … Si cade ma poi ci si rialza sempre .