Il post di oggi voleva essere allegro, felice, raccontarvi di grandi traguardi, ma il destino non ha voluto e così … la gioia e la felicità aspetteranno ancora un po’. Voglio ricordarti così, seduta insieme a me sul mio lettino da ragazza, a raccontarci i sogni per il nostro futuro, a piangerci sulla spalla per gli amori mancati, e le tue repentine fughe perché dovevi andare a negozio. Il futuro che ci immaginavamo era bello , felice , pieno di sorrisi e colori, e quelle feste da te in campagna, le nostre risate e la nostra allegria. E voglio ancora ricordarti così il giorno del mio matrimonio, quando , mente mi truccavo e pettinavo all’ora di pranzo mi portasti quel cesto di fiori. Ti sedesti accanto a me , guardandomi attentamente e mi dicesti, “sei la sposa più triste che ho visto”. Eri arrivata dietro la maschera, come hai sempre fatto Elena cara, e forse tu unica allora avevi letto quella tristezza che è mia da una vita, quel nucleo di ghiaccio che mi rende la Signora della Fortezza dei Ghiacci. Mi abbracciasti forte , senza parole, e mi dicesti,”ci vediamo in chiesa” . Poi il tuo primo matrimonio purtroppo finito male, e dopo qualche anno ti rivedo finalmente felice accanto ad un altro uomo che dopo il divorzio dal primo avevi sposato. Fiera mi presentasti il tuo bambino, un ometto delizioso e vidi nel tuo sorriso quella felicità sognata insieme su quel letto da quelle due ragazze, e fu il mio primo vero sorriso profondo da molto. Tu eri felice ed io lo ero per te. Anche allora mi guardasti attentamente e mi dicesti:”hai gli occhi tristi Manu… “ ed io mi riaggiustai la maschera, ma sapevo che avevi capito , come sempre . Aggiungesti solo:” Ci sarà un tempo anche per te… vedrai ” Oggi ti saluto per l’ultima volta , perché un maledetto ictus ti ha portato via, un maledetto ictus esteso il giorno del mio compleanno, e ieri sei volata via. Il tuo sorriso ci ha lasciato, il tuo bimbo vivrà un dolore infinito. Ed io mi domando la profonda ingiustizia della vita, che toglie vite necessarie e piene e lascia quelle inutili come la mia, “ moi pur elle” ma questo non accade mai… Io che non ho nulla da costruire sono qui e tu amica cara sei volata via dalla tua vita piena. Sono schiantata, questo anno è stato troppo anche per me , non ho la forza di rialzarmi, scusatemi se stavolta non posso esserci come sempre, semplicemente non ce la faccio. Ho finito tutto quello che avevo.
SOGNI DI RAGAZZE... CIAO ELENA
Il post di oggi voleva essere allegro, felice, raccontarvi di grandi traguardi, ma il destino non ha voluto e così … la gioia e la felicità aspetteranno ancora un po’. Voglio ricordarti così, seduta insieme a me sul mio lettino da ragazza, a raccontarci i sogni per il nostro futuro, a piangerci sulla spalla per gli amori mancati, e le tue repentine fughe perché dovevi andare a negozio. Il futuro che ci immaginavamo era bello , felice , pieno di sorrisi e colori, e quelle feste da te in campagna, le nostre risate e la nostra allegria. E voglio ancora ricordarti così il giorno del mio matrimonio, quando , mente mi truccavo e pettinavo all’ora di pranzo mi portasti quel cesto di fiori. Ti sedesti accanto a me , guardandomi attentamente e mi dicesti, “sei la sposa più triste che ho visto”. Eri arrivata dietro la maschera, come hai sempre fatto Elena cara, e forse tu unica allora avevi letto quella tristezza che è mia da una vita, quel nucleo di ghiaccio che mi rende la Signora della Fortezza dei Ghiacci. Mi abbracciasti forte , senza parole, e mi dicesti,”ci vediamo in chiesa” . Poi il tuo primo matrimonio purtroppo finito male, e dopo qualche anno ti rivedo finalmente felice accanto ad un altro uomo che dopo il divorzio dal primo avevi sposato. Fiera mi presentasti il tuo bambino, un ometto delizioso e vidi nel tuo sorriso quella felicità sognata insieme su quel letto da quelle due ragazze, e fu il mio primo vero sorriso profondo da molto. Tu eri felice ed io lo ero per te. Anche allora mi guardasti attentamente e mi dicesti:”hai gli occhi tristi Manu… “ ed io mi riaggiustai la maschera, ma sapevo che avevi capito , come sempre . Aggiungesti solo:” Ci sarà un tempo anche per te… vedrai ” Oggi ti saluto per l’ultima volta , perché un maledetto ictus ti ha portato via, un maledetto ictus esteso il giorno del mio compleanno, e ieri sei volata via. Il tuo sorriso ci ha lasciato, il tuo bimbo vivrà un dolore infinito. Ed io mi domando la profonda ingiustizia della vita, che toglie vite necessarie e piene e lascia quelle inutili come la mia, “ moi pur elle” ma questo non accade mai… Io che non ho nulla da costruire sono qui e tu amica cara sei volata via dalla tua vita piena. Sono schiantata, questo anno è stato troppo anche per me , non ho la forza di rialzarmi, scusatemi se stavolta non posso esserci come sempre, semplicemente non ce la faccio. Ho finito tutto quello che avevo.