Luciano Gandini BLOG

Post N° 128


Diradare il centro storico,la Vincenzi doveva dirlo ben prima, ora è troppo tardiCambiano le parole, ma il concetto è quello. La differenza sta nel chi lo dice. Forza Italia, parlando del centro storico, lo ha sempre detto: "Abbattiamone un terzo". La forma era quella della vulcanica mente di Alberto Gagliardi, la sostanza era la necessità di dare aria e luce alla città vecchia, facendo pulizia di certi ruderi ancora presenti. Apriti cielo, i ben pensanti in servizio permanente effettivo hanno condannato la proposta senza nemmeno entrare nel merito. Coerentemente a quella linea si propose anche un progetto per Piazza Delle Erbe, firmato dall'architetto Vigna: una grande piazza a disposizione di tutti. Poi si è visto com'è finita... cemento e cemento. Addirittura è stato necessario tagliare uno spicchio di un palazzo perché da Piazza delle Erbe non si scorgeva più nemmeno il campanile della Chiesa di San Donato. La necessità di ricomporre "la palazzata medievale" è una delle motivazioni che portano a tante altre nuove colate di cemento. Si pensi al progetto della scuola in Salita del Prione, dove ora c'è una voragine risalente al dopoguerra. Le ruspe sono già in azione e un nuovo edificio sorgerà e contribuirà a togliere aria e luce. O si pensi al muro che taglierà in due il Porto Antico. Gli esempi potrebbero ancora essere tanti. E allora mi chiedo: dov'era la Vincenzi? Perché solo che cinque, dieci anni fa, non dico dal Parlamento Europeo, ma più semplicemente dalla poltrona di Presidente della Provincia, non ha chiesto "sole e sicurezza" per i nostri carruggi?