Luciano Gandini BLOG

Una fiaccolata per la libertà di espressione


Ero uno dei mille partecipanti alla fiaccolata. Una fiaccolata che voleva solo attestare la libertà per tutti di dire la propria opinione senza dover vedere il proprio nome sui muri in compagnia di simboli purtroppo ben identificati e minacce assortite. Bene hanno fatto gli organizzatori a chiedere di non mostrare bandiere o segni di riconoscimento politici di nessun tipo. Ad insegnare la loro idea di democrazia ci hanno pensato una quindicina di ragazzi, fermi in piazza di Soziglia, che hanno ululato alla mezzaluna il loro disappunto per questa manifestazione. Il buon Peppino Orlando ha cominciato a pagare il suo schieramento politico a suon di gavettoni di acqua dalle finestre, un gesto tradizionale di chi vive la città antica che solitamente serve per spostare i problemi, non certo per risolverli. Questa è stata la differenza tra chi sfilava con la propria candela e chi contestava questa manifestazione, che aveva il difetto di essere pacifica e non pacifista. Da un lato la forza della libertà di esprimere le proprie idee, dall’altro lo scherno e la violenza. Laici o cristiani, uniti contro questi episodi, che non sono nuovi, che non mi sono nuovi e che anzi ricordano un passato non troppo lontano.Dichiarazione raccolta da Il Giornale - clicca qui per leggerla