Luciano Gandini BLOG

Quattrocchi e la brutta figura di Genova


Non mi piace quando si gioca con i morti. Riposino in pace, dicono. Macché. Fabrizio Quattrocchi, che io considero un martire e non mi vergogno a dirlo, è oggetto di una squallida disputa politica. Ma se uno muore con il coraggio con cui è morto lui, mi chiedo cosa c'entri tutto il resto. E' il gesto veramente poco umano e sicuramente molto eroico che va sottolineato. Perché perdere fiumi di parole a chiedersi cosa ci faceva lì, da chi era pagato e altre cose. E' morto urlando: "vi faccio vedere come muore un italiano!" Ci ho creduto fin al primo momento, per me non c'era bisogno del video che mi testimoniasse l'accaduto. Ma, a maggior ragione ora, con le prove provate di questo gesto, perché continuare a perdere tempo a chiedersi se era un "mercenario"? Ma è il caso di parlare in questi termini di un morto? Ma chi ne parla avrebbe mai avuto il coraggio di dire quella frase in quel momento? Io no, lo confesso. Ma penso di essere in buona e numerosa compagnia.Manco una strada a Genova. Hanno accampato tutte le scuse di questo mondo per dire che la strada a Genova a Quattrocchi non si doveva fare. Non mi stupisce, visto che Enzo Tortora attende da troppi anni un riconoscimento di questo genere dalla sua città natale.Genova, come al solito, sa farsi riconoscere. E finisce sulle prime pagine dei giornali nazionali (il Corriere della Sera di qualche giorno fa!) per questi motivi, altro che capitale della cultura, città portuale... altro che città superba.