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fame nel mondo


  non è un segreto per nessuno, da sempre le organizzazioni umanitarie, le ong, le associazioni di tipo onlus e comunque no profit, fanno parlare di sé e non solo positivamente. una organizzazione senza scopo di lucro, piccola o grande che sia, nasce per aiutare persone e gruppi di persone, addirittura interi popoli in caso di condizioni sfavorevoli dovute ad eventi nefasti, sia naturali come una carestia o un terremoto, sia "innaturali" come una guerra. con questa premessa, è logico aspettarsi un impegno "senza lucro" da parte dell'associazione stessa, a parte naturalmente le spese per gli acquisti di materiali, carburanti e, se proprio indispensabile, il pagamento di persone e ditte terze implicate negli aiuti.ma quando ci troviamo di fronte rendiconti con un 50-60 e oltre per cento del "fatturato" che se ne va per sostenere la stessa organizzazione...allora comincio a pensare che qualcosa non va. quando un sostenitore dell'associazione e anche un qualsiasi cittadino sa che una buona fetta della sua offerta data per risolvere una parte dei problemi dei più sfortunati, viene spesa per altri motivi, un poco si incazza e un poco si demoralizza. sicuramente perde la sua bella e utile fiducia verso chi aveva demandato per un'opera così tanto importante.l'anno scorso ho letto il resoconto economico di una delle più importanti fondazioni per gli aiuti umanitari, deputata a cercare la risoluzione della fame nel mondo; ebbene, appurando che l'82 per cento delle raccolte di fondi finiva per sostenere la stessa organizzazione; immaginando, attorno ad un tavolo di ostriche, caviale, prelibatezze, tutte le persone che dovrebbero pensare alla fame di chi  non ha neanche un tavolo attorno al quale sedersi, sono rimasto come un fesso e con un grosso perché. perché? http://fcoraz.blogspot.com/2009/11/fao.html