La stanza e la sfera

1.4


Midori Oshino aveva solo 36 anni, ma tutti gliene davano almeno 40. Era assessore comunale in una piccola frazione ad est di Tokyo; era una persona conosciuta tra i suoi concittadini... da alcuni era anche stimata! Ma i giudizi di chiunque lavorasse con lei erano unanimi nell'etichettarla come una rompicoglioni. Una zitella acida, direbbero i più maliziosi! Certo, il suo carattere determinato non passava inosservato, ma questo non serviva affatto a renderla una persona di "piacevole compagnia". E Midori lo sapeva, in fondo al cuore, di non brillare per simpatia, ma la sua unica risposta ai continui rifiuti d'affetto da parte del mondo era di rendersi ancora più forte, ancora più dura... tanto che un giorno si frantumò!Per quanto solida e verosimile sia la maschera che indossiamo per celare i nostri sentimenti al prossimo (ed anche a noi stessi), essa non potrà mai cambiare ciò che proviamo nel profondo dell'anima... e tanto più questo sentimento viene costipato, con tanta più violenza, prima o dopo, esploderà. Nel caso di Midori successe una sera di giugno, di rientro da un appuntamento galante per il quale si era tirata a lucido (per quanto possibile) indossando anche il paio di occhiali a goccia che riteneva le portassero fortuna, poiché erano il regalo di una persona cara. Ma quella non fu una serata fortunata, perché Midori si ritrovò per l'ennesima volta alle prese con uno sciacallo interessato solo al suo denaro.Non aveva l'abitudine di correre in macchina... Anzi, non si era neanche resa conto che stava facendo i 170 all'ora sulla sopraelevata di Tokyo. E' lo svantaggio di guidare un BMW: non ti rendi conto della velocità a cui stai viaggiando, se non quando ti trovi improvvisamente su una curva pericolosa con il limite degli 80! La scarica di adrenalina che in un attimo viene irrorata in tutto il corpo nel momento in cui capisci che non riuscirai a sterzare in tempo è una sensazione fisica che va ben oltre la paura: quella fu la sensazione che Midori si portò nell'oscurità della morte.Dicono che quando muori rivedi tutte le cose piacevoli della tua vita: Midori Oshino doveva andare molto indietro nel tempo per ripescare qualche ricordo piacevole! Come quel ragazzo dolce e timido ai tempi delle scuole superiori. O come gli amici delle vacanze estive al lago. O come le coccole dei nonni a natale. Quelli sarebbero stati i ricordi che si sarebbe portata volentieri con sé nella morte... ma non fu così. Forse si trattava di una credenza popolare sbagliata, un modo per esorcizzare la paura della morte, o forse Midori non era morta per davvero... Qualunque fosse la verità, tutto si sarebbe aspettata, tranne ritrovarsi prigioniera di una situazione surreale come quella che stava vivendo!Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando era svenuta (quella era la prima volta che sveniva). Aprì gli occhi lentamente, e lentamente il mondo visivo e uditivo intorno a lei riprese forma. Il volto sconosciuto di uomo di colore e alcune concitate parole in una lingua incomprensibile furono le prime cose che mise a fuoco. La paura si impossessò di nuovo di Midori, che gridò e tentò di allontanarsi... senza riuscirci! L'uomo di colore, che la stava scuotendo con forza, lasciò allora la presa. La donna strisciò velocemente fino alla parete della stanza.L'uomo che aveva di fronte era forse indiano, a giudicare dai tratti del volto; di media corporatura, indossava una mimetica militare... ed era armato fino ai denti! Se non fosse stato per quel particolare, una simile faccia da schiaffi non avrebbe spaventato proprio nessuno: con quella ridicola pettinatura col riporto, poi, sembrava tutto fuorché un soldato! Midori spaziò con lo sguardo, in cerca di aiuto... ma non c'era più nessuno che poteva aiutarla: nella stanza c'erano solo loro due e nessun'altro! Grosse macchie di sangue imbrattavano il pavimento... strane valigette erano sparse a terra... e la sfera nera aveva cambiato forma: due "ali" spuntavano ora da essa (delle specie di vani portaoggetti di grandi dimensioni) e sul corpo principale c'erano delle immagini, come proiettate da uno schermo televisivo.Lo straniero aprì una valigetta e ne tirò fuori una strana tuta nera, poi si avvicinò di nuovo a Midori, la afferrò con forza per un braccio e con l'altra mano le porse la tuta. Midori cercò ancora di divincolarsi, ma la forza di quell'uomo era incredibile! Da lì cominciò una rapida lotta in cui alla fine il buffo uomo perse la pazienza... e cercò di denudare Midori! Ci sarebbe riuscito senza problemi, sennonché ad un tratto cominciò a smaterializzarsi e alla fine lasciò la donna in lacrime e sola.