La stanza e la sfera

1.5


Sabu aveva osservato la fine del battibecco da dietro la porta del corridoio. Fece un passo avanti nella stanza per farsi vedere e cercò di dire qualcosa, ma non ci riuscì, e così rimase lì imbambolato finché Midori non si accorse della sua presenza. La donna provò immediatamente una profonda vergogna per essersi mostrata in quello stato e così reagì con violenza - come al solito!"Che hai da startene lì come un allocco??" gridò, mentre si rialzava. Poi si ricompose e apostrofò ancora il ragazzo: "E' possibile sapere, PER FAVORE, che DIAVOLO sta succedendo qui?"Sabu era completamente spiazzato e in panico; non sapeva cosa rispondere e gli uscirono solo monosillabi senza senso. Midori non gli diede comunque il tempo di riordinare le idee e, paonazza di rabbia, continuò ad aggredirlo..."E cos'è questa pagliacciata, poi??" disse infine indicando il costume nero indossato da Sabu.Si trattava di un costume in pelle - o qualcosa di simile! Era cucito in maniera bizzarra, attillatissimo e con delle specie di grossi "bottoni" sulle giunture. Era comprensivo di stivaletti, guanti e aveva un girocollo altissimo. Ve n'era uno in ogni valigetta e su ogni valigetta c'era il nome del proprietario. Quando Gantz aveva cominciato nuovamente il "trasferimento" dei giocatori, uno dopo l'altro, Sabu aveva avuto il tempo e l'idea di prendere il suo costume ed era corso nell'altra stanza a cambiarsi. Ora avrebbe voluto prendere anche un'arma da Gantz, ma nella sua stupidità era più importante star lì a sorbirsi la sfuriata di quella donna.Ad ogni modo (con non poche difficoltà) Sabu spiegò a Midori che lo straniero con la mimetica era riuscito ad allontanare il cane dal bambino, e poi gli aveva fatto indossare (al cane) una tuta nera su misura, come quella che indossava adesso lui. Le spiegò che la sfera nera aveva "parlato" ed aveva mostrato sullo schermo il bersaglio della loro caccia; infine si erano aperti quei vani contenenti le valigette e quelle armi dalla forma decisamente inconsueta. Stava ancora spiegando, quando venne finalmente il suo turno di essere trasferito, e così Midori rimase veramente sola nella stanza!Con i battiti ancora a mille, la donna si avvicinò alla sfera e guardò l'immagine sullo schermo: un'altra bizzarria, neanche a dirlo. Era l'immagine di un mostro chiamato "l'alieno zombi" - e infatti dall'immagine sembrava proprio un cadavere putrefatto! Poi, sotto ad essa, c'erano delle informazioni a modello d'identikit, del tipo "cose che gli piacciono: cervelli umani", "frase preferita: uuuuhhh..." e via dicendo.Midori afferrò una delle pistole giocattolo: era leggerissima, dalla forma bombata, con due grilletti e un minuscolo schermo al posto del cane d'armamento. Poi guardò dentro la sfera attraverso l'apertura dei pannelli e le si gelò il sangue nelle vene: al suo interno c'era un uomo nudo raggomitolato su se stesso, come in stato di torpore, con un respiratore e degli elettrodi attaccati su tutto il corpo! Fece un salto indietro dallo stupore, stringendo inconsciamente la pistola. In quel momento venne teletrasportata in un altro luogo, che sicuramente non si trovava a Tokyo.