La stanza e la sfera

2.1


Jinny stava sudando freddo e praticamente non si sentiva più il braccio destro. Il dolore aveva lasciato il posto ad un febbricitante stato di semi-incoscienza in cui percepiva vagamente quello che gli succedeva intorno. Stava perdendo molto sangue, nonostante la raffazzonata fasciatura che gli aveva fatto Yoko, e la situazione sarebbe sicuramente peggiorata senza un'immediata assistenza medica!Una fitta di dolore! Il bambino stringe i denti tremante, poi apre gli occhi ansimando. Ha l'impressione di vedere la luna brillare nell'oscurità.Il signor Yasha non era abituato ad assistere le persone (tanto meno i bambini!), ma adesso che non c'era nessun altro che potesse farlo, non esitò."Stai calmo, ragazzo... Respira lentamente."In realtà non sapeva proprio cosa fare per lui, a parte tenergli la testa sollevata per facilitare la respirazione.Un'altra fitta di dolore! Qualcosa gli risale lungo l'esofago e lo costringe a tossire. Jinny sente prima una vampata di freddo, poi un dolore insopportabile in tutto il corpo. Il gemito di terrore di una donna riecheggia nell'oscurità."Yoko!!"Il piagnucolio della ragazza proveniva da poco distante."Yoko, da questa parte!""Yasha-san*..." riuscì finalmente a dire Yoko avvicinandosi, col volto rigato dalle lacrime "Che succede? Dove siamo?""Non lo so, ma sicuramente siamo usciti da quella stanza."In quel momento Jinny ebbe un rantolo."Aiutami." disse l'uomo alla ragazza.Yoko, col volto ancora in lacrime, si chinò sul bambino... ma neanche lei sapeva cosa fare!"Dobbiamo portarlo da un dottore!" disse infine."Si... ma temo che non sia così facile!" rispose lui con cinismo, guardandosi intorno, ora che la vista si era abituata alla tenue luce lunare.Si trovavano in un bosco. Non c'era molto altro da vedere: era un bosco e basta! E nessuno di loro due era stato boy-scout."Dove sono gli altri?" chiese ancora la ragazza, con la voce spezzata dalla disperazione."Non lo so. L'altro ragazzino era qui prima... Aveva con sé un sacco di quelle armi giocattolo! Poi ho sentito il ringhiare del cane. Ma adesso non so dove siano finiti."Yoko ebbe un brivido nel pensare che lì vicino potesse nascondersi quel feroce mastino."Cosa facciamo..." chiese infine la ragazza, praticamente piangendo.Yasha-san alzò lo sguardo su di lei. Era una ragazza piuttosto alta per la media giapponese; aveva le gote rotonde e i capelli lisci, tinti di rosso. Indossava camicia e pantaloni larghi da non far risaltare la sua corporatura robusta. Yasha pensò che non aveva molto buon gusto. Poi pensò che aveva un'espressione infantile per la sua età. Infine concluse che, anche volendo, loro due non sarebbero andati molto lontani, da soli......Ma tanto quello non era che l'ultimo dei loro problemi, adesso. Un rantolo agghiacciante squarciò l'oscurità, poco distante da loro: "uuuuhhh..."*Yasha-san: Signor Yasha, in giapponese.