revenge of music

Piazza Vittorio residenza cinema


Gabriele Salvatores ad un critico di cinema gli dice che amerebbe stare in zona Esquilino a romazona multietnica .il critico gli dice perchè non vieni? Salvatores dichiara che a via margutta sta meglio Salvatores regista preferisce Margutta a Piazza Vittorio ma molti professionisti del cinema si sono spostati propriodove Gaetano Koch architetto a messo a puntopalazzi eleganti e simmetrici come quellodella Banca d'Italia .Da  MatteoGarrone, Anna Negri, Claudia Florio, Enzo Monteleone , imusicisti Mario Tronco, ex Avion Travel nonché animatore dell'Orchestra di piazza Vittorio, e Daniel Bacalov; da qualche mese Paolo Sorrentino, il quale, spostandosi di qualche centinaia di metri rispetto al cinema Royal, si è preso  l'appartamento più ambito:l'attico di 250 metri quadrati con altana centrale, dotata di alti finestroni, ampie terrazze e vista meravigliosa su Roma.Marco Bechis in uno stabile in piazza Vittorio poidalla parte opposta e speculare della piazza, variamente disseminati, abitano lo sceneggiatore e scrittore Francesco Piccolo, il regista Mario Martone, il critico Enrico Ghezzi, il responsabile cinema di Raitre Francesco Di Pace, la scrittrice Melissa Panarello, fino a poco tempo fa la regista Francesca Comencini; appena più già, in via Emanuele Filiberto, la cineasta Antonietta De Lillo; più dietro,dalle parti di via Merulana, il regista Mimmo Calopresti e l'attore americano Willem Dafoe con la compagna Giada Colagrande.La mania di staccarsi dalla solita gente di cinema in luoghi storici e trovare cosi metrature adeguate di palazzie prezzi abbordabili .E sono rari i film italiani girati a Roma che non siaffacciano nella celebre piazza, volentieri ambientatiproprio nel suddetto "palazzo dei registi". Da "Estate romana"dello stesso Garrone, con la buffa scena dell'enormemappamondo di cartapesta da far scendere per le scale,a"Riprendimi" di Anna Negri, da "Manuale d'amore 3"di Giovanni Veronesi a "Scontro di civiltà per un ascensore apiazzaVittorio" di Isotta Toso, da "Good morning, Aman"di Claudio Noce a "20 sigarette" di Aureliano Amadei e"Luce dei miei occhi" di Giuseppe Piccioni.Perfino Ettore Scola, nel suo "Gente di Roma" del 2003, nei giardini di piazza Vittorio, all'ombra del rudere romano detto"Trofei di Mario", una scena : col povero disoccupato cheogni mattina esce di casa fingendo di andare a lavorare, per non dirloper non dirlo alla moglie,passa le sue giornate sulla panchina.