revenge of music

la storia del Nero


la storia del nero son sicuro vi terrà con il fiato sospeso .Allora partiamo dal 1981 quando a soli 23anni Massimo Carminati rimane feritoal confine con la svizzera.con questo documentario .  Carminati nasce a Milano il 31 maggio  nel 1958 e risiede nel capoluogo lombardo fino al 1983, quando chiede il trasferimento di residenza a Formello, in provincia di Roma.Carminati da giovane entra nella cerchia della banda della magliana sono gli anni 70 .Carminati come De Pedis Renatino ha un carisma da criminalesottobosco e diventando il braccio di Renatino si occupa del lavoro sporco come rese dei conti come il tabaccaio di zona prenestina che uccidecon altri del gruppo criminale perche aveva commesso un errore nei confronti di Renatino cioè aver rifiutato di elargire il denaro di estorsioni .Alla morte di Renatino il capoccia diventaCarminati che si toglieil panno di criminale per diventare leadere mediatore di clan criminalie nuovo capo della banda della magliana .Faccio notare sia Renatino cheCarminati del segno del Toro.
«Fin dai primi anni settanta, infatti, questo gruppo della criminalità organizzata romana, comprende la lucratività potenzialmente enorme del “prestito a strozzo”, soprattutto se esercitato verso proprietari o titolari di attività commerciali o piccole e medie società e che, comunque, permette di ricapitalizzare gli introiti derivanti dal traffico di stupefacenti, all’epoca nella fase iniziale dell’espansione in progressione geometrica successiva.Richiamata la ricostruzione della fattispecie incriminatrice cristallizzata nell’art. 416 bis c.p. è di tutta evidenza che l’associazione mafiosa, della quale tale norma fornisce il paradigma, possa disporre di strutture più o meno articolate e di un esercito più o meno ampio di aguzzini, spie, gabellieri, sicari, falsari, carnefici, carcerieri, flagellatori, necrofori, trafficanti, usurai, bottegai, mezzani, sensali, tirapiedi, reggicoda, prestanome, cerusici e casuisti, sicché non è detto anzi secondo l’id quod plerumque accidit è proprio il contrario – che per far parte dell’associazione mafiosa tutti i sodali debbano, ad un tempo, assolvere al ruolo di aguzzini, spie, gabellieri, sicari, falsari, carnefici, carcerieri, flagellatori, necrofori, trafficanti, usurai, bottegai, mezzani, sensali, tirapiedi, reggicoda, prestanome, cerusici e casuisti, dal momento che proprio la diversificazione dei ruoli costituisce la prima garanzia di impermeabilità dell’organizzazione e, dunque, della sua sostanziale impunità.»Maurizio Lattarulo, detto ‘Provolino’, gravita nel gruppo dei ‘Testaccini’: la frangia che, dalla sua base originaria del Testaccio, fa capo ad Enrico De Pedis (detto Renatino), invischiato nel sequestro mai chiarito di Emanuela Orlandi.