revenge of music

Maria Angioni


Maria Angioni una donna che racconta stranezze.La pm che per un periodo, dall'ottobre 2004al luglio 2005, indagò sulla scomparsa dellapiccola Denise, sparita nel nullail primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo.Oggi Maria Angioni fa la giudice del lavoroa Sassari, ma ricorda ancora tutte "le stranezze"accadute durante quella inchiesta, che dopo17 anni lascia seri dubbi. Solo dopo mesi, Claudio Corona, il fratello della donna, fu sentito ma quel verbale di Sit era breve .Non c'era nulla.Io rimasi basita".Ma andiamo con ordine.Maria Angioni fu assegnata al fascicolosulla scomparsa di Denise Pipitone,solo nell'ottobre del 2004, cioè unmese dopo la sparizione. All'epocail Procuratore capo era Silvio Sciuto."Il primo mese non ero assegnatariadell'inchiesta  ricorda la magistratapoi a ottobre del 2004 sono diventataco-assegnataria con una delega limitataad alcuni settori, come quello dell'esoterismoe della pedofilia. Perché si è cercatoa tappeto. Abbiamo fatto ricerche suipedofili, sugli esoterismi. Perché ricordoche Mazara del Vallo è una zona dovesi fanno messe nere".Nella fattispecie io dovrei enumerare le zone che usano le sette in Sicilia .Guarda caso Mazara del Vallo viene evidenziata.La signora Angioni guarda caso gli danno mandato per occuparsi di pedofilia e esoterismo che per i conoscitori dell' ambiente occultista significaun caso massonico.l'Angioni diventa la principale titolare dell'inchiesta, con due pm, ancora giovanissimi quindi non avvezzi a certe cose e manipolabili , cioè Antonella Avila e Marco Imperato, che lavoravano con me e che sono rimasti dopo il mio trasferimento a Cagliari". Ma Angioni ha potuto seguire l'inchiesta solo per meno di un anno. A fine luglio del 2005 è arrivato il trasferimento in Sardegna.Ora andiamo all'ispezione nella casa di via Pirandello, a Mazara del Vallo, dove abitava Anna Corona e che ora è disabitata "fu fatta". "Anche se non c'era il pozzo di cui si è parlato ieri", dice la giudice. "Ricordo perfettamente che l'ispezione fu fatta - racconta all'Adnkronos - Io, una volta che sono subentrata al pm titolare, mi sono studiata tutto il fascicolo con estrema attenzione. E mi ricordo che l'ispezione era stata fatta". E aggiunge: "Ma bisogna vedere come era stata fatta.Io ho cercato di rifare le cose più importanti, con la collaborazione della sezione di Polizia Giudiziaria. Erano appena tre persone, e c'era un criminologo, Vincenzo Savatteri, che è morto qualche anno fa, cheavevo nominato io dice la Pm Angioni .Avevano la carta catastale ,controllo del perimetro esterno,scantinato ma quel pozzo nonlo ricordo esclama la pm Angioni .Del pozzo ne parla  una personache segnala un garage a fianco dice la pm Angioni."Gli ultimi giorni, prima di andare via dalla Procura di Marsala per trasferirmi a Cagliari decisi di andare a fare una attività a Ragusa. Dovevamo farla solo con la Sezione di Pg di cui mi fidavo e che ubbidivano alle mie direttive. Ma, invece, all'improvviso, dopo essere partiti con la solita squadretta, scoprii che sono venuti tutti con noi, a partire dagli uomini del Commissariato di Mazara fino al Comando dei Carabinieri, che non avevo chiesto. Eravamo una cinquantina di persone in tutto, dalle iniziali cinque". Ma perché si aggiunsero tutti questi poliziotti e carabinieri? "Perché quando abbiamo avvisato i colleghi di Ragusa che saremmo andati, allora lo hanno fatto sapere ai comandi di Carabinieri e Polizia e anche loro volevano essere con noi. E lì mi successe una cosa stranissima che mi ha molto inquietato. "Avevamo sentito una intercettazione, che ritenevamo molto importante davvero inquietante- spiega - Così andammo a Ragusa a sentire alcune persone". Era il 22 luglio del 2005. Il giorno prima dell'addio di Maria Angioni alla Procura di Marsala. "Una intera famiglia era stata sottoposta a una intercettazione, in particolare due donne - dice sempre all'Adnkronos - Ma ecco che mentre stavo sentendo a sommarie informazioni una persona, arriva - in maniera inopportuna - un esponente delle forze dell'ordine, diverso dalla mia squadra di Polizia Giudiziaria, che mi interruppe e dicendodelle cose che avrebbe dovuto direin separata sede, e così ha bloccatodi fatto anche il flusso di informazioniche stava provenendo dalla personainterrogata. E quell'attività è morta lì. Poi una deposizione su una pianta grassa morta.i magistrati andarono a Ragusa per sentire alcune persone, appartenenti a un nucleo familiare. Dall'intercettazione si sentì parlare di un omicidio. Le cimici ascoltano: 'purtroppo è morta, è morta'Insomma fatti strani omissioni e depistaggi.