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« la storia del Neroombre su morte Zanardi »

Massari molestie

Post n°1114 pubblicato il 25 Giugno 2020 da garden8
 

Quando si parla di molestie all' estero viene in mente Weinstein 

e quando vi dico si tratta di un personaggio milanese?

2010 accuse di molestie di una donna

norvegese e un altra donna   fanno

dimettere Paolo Massari dall'incarico di assessore .

Paolo Massari  fu assessore all’Ambiente

del comune di Milano nel 2010  è stato

arrestato nella notte tra sabato

e domenica dopo essere stato accusato

di violenza sessuale. I giornali scrivono

che ad accusare Massari è stata una

donna, soccorsa sabato sera e ora

ricoverata alla clinica Mangiagalli di

Milano: avrebbe raccontato di essere

stata stuprata da Massari.

Massari ha 54 anni ed è un giornalista

di Mediaset. Nel 2010 era stato per

alcuni mesi assessore all’Ambiente

della giunta di centrodestra della

sindaca Letizia Moratti, ma si era

dimesso dopo essere stato accusato

di molestie sessuali (per le quali non

c’erano poi state conseguenze legali

e che non hanno legami con l’accusa

più recente). Prima di allora, Massari

era stato per molti anni consigliere

comunale, sempre con il centrodestra.

L’aperitivo al bar Basso, le avance in garage

e il raptus incontrollato:

denuncia choc contro Paolo Massari

Gli schiaffi al volto e sulla schiena.

Il raptus incontrollato: "Adesso

fai quello che ti dico io, sei la mia

schiava". La violenza brutale. È la

sequenza choc, secondo le fonti

consultate dal Giorno , ricostruita

da un’imprenditrice di 56 anni,

che ha denunciato per violenza

sessuale il giornalista ed ex

assessore all’Ambiente della Giunta

Moratti Paolo Massari, di due

anni più giovane di lei e conosciuto al liceo.

Stando a quanto risulta, i due,

che in questi trent’anni sono sempre

rimasti in contatto, si erano rivisti

di recente perché la donna, che

lavora nel campo dei centri fitness

e che ha subìto come tanti altri le

pesantissime conseguenze economiche

della pandemia e del lockdown,

 voleva qualche consiglio sul come

rilanciare la sua attività, in particolare

sul come pubblicizzarla al meglio in

vista della riapertura, facendo leva

sull’esperienza che l’amico ha acquisito

nel campo della comunicazione

e dei mass media.

Sabato sera, i due si danno appuntamento

al bar Basso di viale Abruzzi per un aperitivo.

La serata, iniziata alle 20, proseguirà a

cena, ma a un certo punto Massari propone

alla donna di fare breve tappa a casa sua,

a poche centinaia di metri di distanza,

per lasciare il motorino e prendere la

macchina. Arrivati in garage, la scena

cambia completamente: l’uomo inizia

a fare avance all’amica, sempre più

pesanti ed esplicite. Lei specificherà

poi di non aver incoraggiato in alcun

modo l’uomo e di avergli chiarito che

non intendeva che la serata prendesse quella piega.

Massari non si ferma , denuncerà la

donna, anzi: la prende a ceffoni, le

strappa i vestiti di dosso e la violenta.

In un momento di distrazione, durante

il quale il giornalista si sarebbe seduto

per fumare una sigaretta, lei riesce

in qualche modo a trovare la forza per

 fuggire dall’abitazione e a chiedere aiuto 

a un gruppo di ragazzi che sta passando

proprio in quel momento dalle parti di via Bixio. 

l resto della storia è tristemente

simile al calvario che devono attraversare

le vittime di stupro: gli esami al Centro

antiviolenza della clinica Mangiagalli

(che avrebbero accertato segni compatibili

con la violenza avvenuta), il colloquio

con uno psicologo e la denuncia agli agenti

di polizia. La donna fa il nome del presunto

aggressore: è Paolo Massari, il suo amico.

Gli investigatori lo trovano a casa e

lo arrestano, d’intesa con il pm di turno

Donata Costa. Nelle prossime ore ci sarà

l’interrogatorio di convalida del gip;

dopo l’arresto, avrebbe sostenuto che

 il rapporto è stato consenziente.

Secondo le informazioni a disposizione,

gli uomini della Scientifica avrebbero

trovato tracce di sangue nel box.

anno 2020 Massari potrebbe essere

colpevole di altre molestie e stupri.

ers

 

 
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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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