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Cantone e Emme Team

Post n°1285 pubblicato il 03 Giugno 2021 da garden8
 

La storia di Tiziana Cantone

ora torna alla ribalta dato vogliono 

fare un autopsia  per chiarificare che 

è un suicidio .

Dalla Pashmina e il dna di due uomini ,al telefono

usato da estranei ,cancellazione cronologia.

Io proverò a delucidarvi sul caso mettendo

in fila i punti che sono dissonanti .

La ragazza nasce il 15 luglio 1983  

e muore il 13 settembre 2016 .

Una ragazza che aveva un cognome diverso

Tiziana Giglio diventa Cantone.

Lei chiese di motivare la sua distanza dal padre con 

cui aveva avuto un cattivo rapporto.

E le storie a cui si aggancia Emme Team,

più o meno, hanno sempre lo stesso schema.

 Individuano un caso di cronaca

molto mediatico. Avvicinano le

famiglie delle vittime, anche con

l’aiuto di giornalisti compiacenti con

cui non so che accordo abbiano, ma

ho dei sospetti. Il caso è quasi

sempre un suicidio: loro dicono “è

omicidio, con le nostre indagini

superipermegagalattiche lo dimostreremo”.

Emme Team ha avuto un ruolo anche nel caso Ciontoli .

Ne parlò Nuzzi a Quarto Grado.

 Fanno indagini piene di inesattezze,

buchi, errori.

Trovano avvocati che accettano

le loro consulenze, spesso convinti

ad accettare dal desiderio di famiglie

in uno stato di sofferenza o con dubbi

più o meno lucidi. 6) Le procure si

ritrovano con “nuovi elementi” da

valutare e, ahimè, spesso vanno anche

dietro a questi nuovi elementi.

Riaprono indagini.

Le tv, poi, che ve lo dico a fare.

Sui suicidi che “è un omicidio, abbiamo

le prove!” ci costruiscono puntate

su puntate, non importa con quanta

convinzione di fondo. Ma anche su

altri casi mediatici in cui arriva

sempre Emme Team a capovolgere

certezze. Tutto questo, nell’ultimo

anno, è diventato un gorgo spaventoso di fuffa.

Emme Team si è agganciata ai casi

Tiziana Cantone affermando che è un

omicidio (e la Procura ha riaperto

le indagini), al caso Mario Biondo

(“non è un suicidio!” e qui addirittura

Emme Team ha scoperto gli ip di chi

controllava i social del morto…), del

caso Vannini (affermando che la notte

della morte di Marco c’erano altre due

persone sconosciute in casa, ma la

consulenza tanto cara a Nuzzi, la

“MAGIA”, per fortuna è stata rigettata

dal giudice), al caso Serafina Aiello

(“non è morta per cause naturali,

qualcuno sta mentendo ed Emme

Team ne ha le prove tecniche).

Tra parentesi, anche la famiglia di

David Rossi viene avvicinata dalla

“società”, ma per fortuna fiuta la fregatura.

Poi, nel campo dei diritti e copyright,

quelli di Emme Team si agganciano 

tra gli altri  a Mogol e Bobby Solo.

Bobby Solo che con aperture di

Corriere della Sera e altre testate

annuncia: “Ho presentato una denuncia

alla Procura di Napoli per il furto

ultratrentennale dei diritti sulle mie canzoni.

Secondo Emme Team i diritti di mie

famose canzoni sono stati depositati

da persone estranee all’ufficio copyright

statunitense e poi utilizzati come

garanzia per ottenere prestiti bancari”. 

Mi puzza di massoneria e servizi deviati.

Tutti vanno dietro a Emme Team senza

sentire puzza di bruciato (ora da

due settimane, un anno dopo i miei

articoli, le Iene hanno fiutato

la fregatura, ma stanno smascherando

Emme Team e se stesse, visto

che per lungo tempo hanno

promosso l’operato della “società”

senza verificarne mai l’esistenza).

E quando dico tutti, intendo dire tutti:

l’altra sera anche il Tg La7 dedicava

spazio all’operato di Emme Team.

Vespa ieri sera. Il giornalista

Giovanni Terzi riporta di continuo

sui giornali l’operato di Emme Team

ed Emme Team non manca di

ringraziarlo sui suoi social. La Stampa,

il 13 settembre 2020, ha dedicato

un grosso articolo a Emme Team

affermando che “Il lavoro di Emme

Team avrebbe reso possibile

l’identificazione anche in Italia

dei colpevoli della pubblicazione

di video non autorizzati in rete,

aiutando, solo nel 2020,

578 vittime di revenge porn”.

Chiara Meattellic sulla sua pagina poi

ammette di essersi rivolta a loro lei

stessa per problemi di diffusione di

materiale privato e si auto-accusa di 

intercettazione abusiva, affermando che

quelli di Emme Team seguono lo

smartphone del colpevole in tempo reale.

Dal giugno 2020, ovvero quando

ho scritto il primo articolo su Emme

Team per cui ho ricevuto anche

querela da un avvocato che

evidentemente rappresenta Emme

Team Italia (Luciano Faraone),

ho avvisato molti colleghi che

dovevano fare degli accertamenti

sulla “società” prima di continuare

a scriverne, ma hanno continuato

imperterriti. Allora provo a convincerli

un’ultima volta: dietro ad Emme

Team ci sarebbe un italiano che

vive in America che ovviamente

non si chiama né John Peschiera,

né Henry Iovine, come da documenti 

falsi forniti all’avvocato De Pace,

quando “Henry/John” stipulò un contratto

con lei promettendole di farle recuperare

diritti rubati di sue pubblicazioni.

 

 
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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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