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Lodo Alfano, Consulta in camera consiglio per decidere


ROMA (Reuters) - I giudici della Corte costituzionale hanno avviato oggi l'esame di costituzionalità del Lodo Alfano, la legge che sospende i processi penali per il premier e altre tre cariche dello Stato, in un'udienza dalla quale è stato escluso l'avvocato della procura di Milano, che chiedeva di bocciare la legge.Concluse poco dopo le 17 le udienze previste per oggi, i giudici si sono riuniti in camera di consiglio per decidere sulle cause, la prima delle quali è la questione di legittimità del lodo Alfano.L'udienza pubblica sul lodo si è tenuta questa mattina alla presenza di tutti e 15 i giudici della Consulta, i tre avvocati del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dell'avvocato dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio.Una decisione dei giudici potrebbe arrivare entro 48 ore, oppure, se così non sarà, rischia di slittare alla settimana che inizia il 19 ottobre.La difesa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è detta fiduciosa in un verdetto favorevole al Lodo. Uno dei suoi tre avvocati ha argomentato in aula che il premier merita più dei suoi ministri uno scudo dai processi penali, perché, grazie alla legge elettorale del 2005, riceve il mandato direttamente dal popolo.L'attesa udienza è cominciata in salita per i sostenitori dell'incostituzionalità della legge. I giudici hanno infatti escluso come parte del procedimento la procura della Repubblica di Milano, il cui avvocato ha dovuto lasciare l'aula senza pronunciare la sua arringa contro il Lodo.Amara la reazione di quest'ultimo, Alessandro Pace, all'uscita dal palazzo. A una domanda su quale tipo di sentenza si aspetti dalla Corte, ha detto: "Io la vedo più negativamente, ci sono più spiragli che venga ribaltata la sentenza del 2004", riferendosi a quando la Consulta dichiarò incostituzionale la precedente legge sulla sospensione dai processi, il cosiddetto lodo Schifani.Sulla stessa lunghezza d'onda, ma con il sorriso sulle labbra, Gaetano Pecorella, uno dei tre legali di Berlusconi e deputato del Pdl. "Tutto è possibile, ma ho fiducia nel giudizio della Corte", ha detto uscendo dall'udienza.