Fusa alla rinfusa

Sta arrivando la cicogna...


Giusto questa mattina la mia amica G. mi ha annunciato che da ieri è entrata in travaglio e all’idea che presto conoscerò il piccolo Giacomino mi ha dato una fortissima emozione.
Auguro di tutto cuore alla mia amica e al suo pargoletto che tutto vada per il verso giusto. Sono contenta per che la sua soglia del dolore sia abbastanza alta perché so di donne che durante il travaglio hanno sofferto le pene dell’inferno. E’ quello che si è sempre augurata la mia amica: “spero di arrivare al parto fresca come una rosa come ci sei arrivata tu”. Quando è nata la mia Sofia, avevo raggiunto 7 cm e mezzo di dilatazione senza che me ne fossi minimamente accorta. Ho dovuto chiedere all’ostetrica, la mattina prima che mia figlia nascesse, come riconoscere una contrazione. Ricordo che sono andata la sera, sotto una pioggia scrosciate e senza ombrello, a farmi visitare dalla ginecologa, perché dopo aver capito come si manifestava la contrazione le sentivo senza tregua una dietro l’altra, ma senza il minimo dolore. Dopo cena sono arrivata in clinica con un sorriso smagliante tanto che il vigilantes all’ingresso non credeva che quello era un pronto soccorso. Poi mi hanno detto che mi avrebbero fatto il cesario, a cui non ero emotivamente preparata, i sorrisi sono scomparsi e... ma questa è un’altra storia.