LA FRITTATA E' FATTA

IL MANIFESTO


LETTERE (E FILOSOFIA)24/04/2009Il 25 Aprile ci saranno tutti da Marco PesciaioliOggi l’Italia festeggerà la liberazione…Saranno tutti in piazza. Com’è lontano il ricordo di feste gioiose di genti lavoratrici e consapevoli. Nell’era dell’ideologia finita e deturpata, tutti in piazza uniti nel terribile sfrenato desiderio di rappresentazione. Festa massacrata senza memoria e non c’è più neanche il rispetto di chi è stato ucciso, fucilato.  I miei avi mi ricordavano spesso dei calci sferrati dai soldati nazisti insieme con qualche italiano dell RS.I. a mamme incinte che proteggevano gli altri figli, nei tanti casolari toscani durante la ritirata tedesca. Ora ministri con passato a dir poco fascista si permettono di deridere e schernire il 25. “Occorre ricordare anche i giovani di Salò” Violante aprì la pista e poi tutti giù, da Pansa a la corte infinita di chi è senza vergogna. La sinistra istituzionale che si prepara all’ennesima disfatta elettorale invita tutti a celebrare. Ma oggi nelle piazze italiane mancherà sicuramente la sofferenza dimenticata, il ricordo di tantissimi morti. A questo punto quasi invano.  Sarà assente la voglia di riscatto umano, la possibilità di vedere un futuro diverso, mancherà la dignità, girerà alla larga la verità storica. Molta gente sarà confusa e si mischierà ad amministratori che non sono altro che squallidi segretari di partiti. Partiti che ora hanno raggiunto solo la configurazione di aziende vere e proprie. La politica è una cosa seria e uno dei compiti che dovrebbe assolvere è il non occultamento delle battaglie vissute, delle conquiste evolutive raggiunte. Uno stato che non ha memoria , non può sperare in nessun futuro . La stratificazione della società ha portato ad un uso promiscuo dell’ideologia, tecnica intelligente per dividere forze aggreganti, molti si sentono “arrivati” perché gli è stato permesso di comprarsi auto e telefonini. Ma l’evoluzione di una società non si misura con il P.i.l, con quanti telefonini ha ognuno, o quante auto si sono vendute. L’evoluzione di una società si misura con il rispetto della propria memoria e con una costante vigilanza sulla verità storica, e con una distribuzione egualitaria e trasparente delle fortune acquisite. Il 25 aprile è una festa di chi ha creduto combattendo e morendo in mondo molto diverso da quello attuale.