Oceano Mare

Guidando


Guidavo tornando a casa, stanotte. Il mio viaggio era iniziato sotto casa di Vicki, a Monte Mario. Mi era rimasta fortemente impressa la paura che mi aveva trasmesso. Paura di amare, di vivere. I suoi muti silenzi che chiedevano che stessi fuori, fuori dai suoi angoli pių profondi. Perchč? Perchč aveva paura.Chi era lei? Non lo so.Non sono pių certo di niente, di nessun affetto, nulla. Vedevo Lisa nella mia mente, vedevo la mia vita di prima. Il presente non ha un grande senso. Sto con una persona che fa l'amore con me considerandomi poco pių di un estraneo; una persona che tiene ben chiusa la parte pių vera di sč.Ma chi sei?Cosa ti fa pensare che io debba star qui a cercare di capire chi sei, cosa ti fa pensare che io debba convivere con la tua paura?Ho visto andar via la persona che mi faceva, nonostante tutto, sentire vivo. Non ho pių niente da perdere, nemmeno te che ami tenere ben stretta i tuoi segreti.Tienteli stretti, cosė avrai di certo una buona parte da figurante nella mia vita.Ognuno libero delle proprie scelte.Scorrevano le lacrime insieme ai kilometri sotto di me. Scorreva la tangenziale, senza fretta. Seguiva la 206 il suo percorso, lenta e regolare, come da un pilota automatico.Tutto questo non ha senso.