l'analisi perplessa.

Marzo, che mette nuvole a soqquadro


 Marzo, che mette nuvole a soqquadroe le ammontagna in alpi di broccati,per poi disfarle in mammole sui prati,accende all'improvviso, come un ladro,un'occhiata di sole,che abbaglia acque e viole.Con in bocca un fil d'erba primaticcio,Marzo fanciullo in ozio, a cavalcionisul vento che separa due stagioni;e, zufolando, fa, per suo capriccio,con strafottenti audacie,il tempo che gli piace.Stanotte fra i suoi riccioli, spioventisul mio sonno a rovesci e a trilli alati,il flauto di silenzio dei suoi fiativegetali svegliava azzurri e argentinel mio sognarlo, e fuorine son sbocciati.                                  Arturo Onofri