E io vorrei esserne una... volerei le mille miglia per arrivare laddove ti riposi. Mi fermerei sulla tua mano e mi farei accarezzare i piedi mentre faccio una passeggiata su di essa. E mi arrenderei al sentire la tua pelle sotto ai miei piedini e mi abbraccerei di essa e forse cosi riuscirei a fermare questo tremolio e ad uccidere il pensiero del tuo corpo sul mio.E ti sentirei parlare, anche se non a me, ma quella voce sarebbe la più bella musica e ti porei guardare il viso e quegli occhi che anche senza di me sanno brillare senza di me, perché la mia presenza non c'è stata mai un priorità... ma la tua pelle, la tua voce, i tuoi occhi, la tua bocca muoversi a seconda dei tuoi suoni, tutto questo mi riempirebbero la vita affogata di ogni luce, suono e colore da quando mi hai seppolto.Volerei ad appoggiarmi sulla tua spalla e riposerei la mia anima lì. E così riuscirei a soffocare la nostalgia di quel abbraccio tuo.E invece sono qui. Non posso diventare nè invisibile, ne trasformarmi per volare e in silenzio, godere nel guardarti soltanto. Ma tu.. tu ti starai affogando al desiderio di un abbraccio, di un sorriso, di un viso che si illumina all'incontrarti? retoriche e inutili...Sono qui, come uno che ha perso i piedi e le mani in un incidente, solo che io ho perso l'anima. Anzi, qualcuno me l'ha strappata con parole e gesti dolci, lasciandomi immobile proprio come un handicappato.Mi sono lasciata innamorarmi dell'improbabile. Il mio cuore non batteva se non davanti alla microscopica occasione, a quello che poteva essere un miracolo. Niente è troppo se non riuscire a fare l'impossibile e a ricevere l'improbabile - l'immenso guadagno di un'anima. Un uomo bello per me come un prato in fiore, che mi dava l'energia che tutto il caffè del mondo non riuscirebbe a darmela mai.Mi sento come se Dio mi avesse preso la pelle e la tiene lì, sospesa e lasciata ad essere distrutta dal vento negli anni, senza farsi di essa nè guanti, nè coperta.Essere felice che ho la salute... perché e per la pietà di Dio che sono così. Quando non ho motivi di felicità, essere felice per gli altri perché per me non ho motivi...Come ci si fa a recuperare la vita rubata così quando le uniche risposte alle mie preghiere sono state fatte con il silenzio e peggio, con bastonate?Stasera c'è una bellissima luna. Come vorrei chiamarti e stare insieme in silenzio a guardare la luna. Ma di più, come vorrei averti accanto per guardare insieme la luna. Solo che se tu fossi qui non sarebbe la luna quello che guarderei...Dio, lasciami essere la coccinella. Prima che il coltello che mi lacera li dentro lo faccia diventare uno vero. Perché vedo solo la morte l'unica forma di porre fine a questo tormento che va avanti da 6 anni oramai...
La coccinella
E io vorrei esserne una... volerei le mille miglia per arrivare laddove ti riposi. Mi fermerei sulla tua mano e mi farei accarezzare i piedi mentre faccio una passeggiata su di essa. E mi arrenderei al sentire la tua pelle sotto ai miei piedini e mi abbraccerei di essa e forse cosi riuscirei a fermare questo tremolio e ad uccidere il pensiero del tuo corpo sul mio.E ti sentirei parlare, anche se non a me, ma quella voce sarebbe la più bella musica e ti porei guardare il viso e quegli occhi che anche senza di me sanno brillare senza di me, perché la mia presenza non c'è stata mai un priorità... ma la tua pelle, la tua voce, i tuoi occhi, la tua bocca muoversi a seconda dei tuoi suoni, tutto questo mi riempirebbero la vita affogata di ogni luce, suono e colore da quando mi hai seppolto.Volerei ad appoggiarmi sulla tua spalla e riposerei la mia anima lì. E così riuscirei a soffocare la nostalgia di quel abbraccio tuo.E invece sono qui. Non posso diventare nè invisibile, ne trasformarmi per volare e in silenzio, godere nel guardarti soltanto. Ma tu.. tu ti starai affogando al desiderio di un abbraccio, di un sorriso, di un viso che si illumina all'incontrarti? retoriche e inutili...Sono qui, come uno che ha perso i piedi e le mani in un incidente, solo che io ho perso l'anima. Anzi, qualcuno me l'ha strappata con parole e gesti dolci, lasciandomi immobile proprio come un handicappato.Mi sono lasciata innamorarmi dell'improbabile. Il mio cuore non batteva se non davanti alla microscopica occasione, a quello che poteva essere un miracolo. Niente è troppo se non riuscire a fare l'impossibile e a ricevere l'improbabile - l'immenso guadagno di un'anima. Un uomo bello per me come un prato in fiore, che mi dava l'energia che tutto il caffè del mondo non riuscirebbe a darmela mai.Mi sento come se Dio mi avesse preso la pelle e la tiene lì, sospesa e lasciata ad essere distrutta dal vento negli anni, senza farsi di essa nè guanti, nè coperta.Essere felice che ho la salute... perché e per la pietà di Dio che sono così. Quando non ho motivi di felicità, essere felice per gli altri perché per me non ho motivi...Come ci si fa a recuperare la vita rubata così quando le uniche risposte alle mie preghiere sono state fatte con il silenzio e peggio, con bastonate?Stasera c'è una bellissima luna. Come vorrei chiamarti e stare insieme in silenzio a guardare la luna. Ma di più, come vorrei averti accanto per guardare insieme la luna. Solo che se tu fossi qui non sarebbe la luna quello che guarderei...Dio, lasciami essere la coccinella. Prima che il coltello che mi lacera li dentro lo faccia diventare uno vero. Perché vedo solo la morte l'unica forma di porre fine a questo tormento che va avanti da 6 anni oramai...