Amore vero e grande

La perla dell'8 settembre 2006


L’8 di settembre del 2006, giornata nuvolosa e un pochino fredda. Era nel periodo quando ancora lavoravo negli weekend e beh, per dire lavoravo 14 giorni di fila. Ma questa è un’altra storia. Dopo aver finito la giornata lavorativa, qualcuno mi aspettava giù. Era il primo mese e francamente, io, forse per la prima volta nel corso della mia vita e delle poche storie capitate, non me lo ricordavo (se solo fosse rimasto così...). Ancor oggi ho il regalo. E fino ad oggi ho tenuto nella borsa che avevo allora il biglietto che me lo ha dato insieme al regalo che diceva più o meno così: “Sei tu quella che da luce alla perla e la fa splendere”. Avevo dimenticato dell’esistenza di quel biglietto fino ad un giorno che lo ho ritrovato, per caso, molto dopo l’abbandono... per un attimo il cuore mi si è fermato e poi i ricordi sono venuti.Mi ricordo che dopo avermi dato il regalo, ci siamo recati con 2 macchine diverse a casa mia per cambiarmi. E poi è seguito uno dei pochi weekend che abbiamo avuto... insieme.Oggi non ho le perle (forse quelle vere) che splendono  più di me. Altre perle, perché i suoi regali, dopo di lui, non li ho mai indossati. Perle che le indosserò al matrimonio di una buona amica, una donna che difficilmente uno pensava che arriverà a sposarsi. E pure è arrivata, o arriverà tra un po’. E le perle saranno l’unica parte di me a splendere sperando che mi nasconderanno i veri sentimenti, pensieri, delusioni. Il bagaglio che porto con me ogni giorno.Oggi è un giorno di sole, caldo, che me lo passo come ho passato la maggioranza dei giorni della mia vita. C’è un’aria di autunno e quell’odore mi fa riportare la sua immagne in montagna, il suo sorriso tra raggi di sole caldi nel cuore di un autunno che per me è stato forse il massimo che ho potuto avere dalla vita, dall’amore. Il mondo va avanti, lui è andato avanti come un pilota di Formula 1, come un sprinter che ogni giorno batte il record, pure la chiesa cambia opinioni o cambierà non fra molto tempo, ma troppo tardi per me...Rimango qui a ricordarmi di un amore che era solo un... imbroglio, che io non ho saputo riconoscere. Una trappola della morte dell’anima. Sentimentale, patetico, parole senza senso ormai. Ma io questo mi ricordo, come un anziano arrivato alla fine della sua vita. Ma come lo ho detto in passato, l’età è quella che ognuno percepisce.