Amore vero e grande

Post N° 212


Cammino, lavoro, mangio, dormo, faccio sport, esco, leggo, parlo, ascolto, respiro.Ma la superficialità di tutto ciò è che non posso dedicare questi attimi a qualcuno.Tanti colleghi, conoscenti hanno avuto un bambino di recente o lo avranno nel prossimo vicino futuro. Mi si stringe il cuore sapendo che io non lo voglio più, che forse lo avrei potuto avere, anche se da sola, ma che lo avrei amato come lo so che amerò per sempre lui.In ogni mia azione, mi domando: e lui cosa direbbe? che consiglio mi darebbe?Dopo ogni mia azione, piango. Leggo e piango, mangio e mi si stringe la gola proprio come facevo quando lui esisteva almeno per quarto, neanche per metà. E vado al lavoro e al lavoro voglio ancora piangere per i consigli che non ho, per tutti quelli che hanno un senso nella vita al di fuori di me che non voglio un senso, ma voglio poterlo riabbracciare. E torno a casa, e piango. E scrivo e ho le lacrime negli occhi sapendo che lui mi ha dimenticato da tanto.Sono stata sabato in chiesa e per la prima volta ho pianto davanti a Dio chiedendogli di farlo felice. Chiedendogli di portarmi da Lui se io non sarò mai accanto a lui. E ho pianto davvero e imploravo la serenità. E Gli chiedevo di pulirmi l'anima, di farmi tornare serena.E dormo, e piango, e mi sveglio, e piango. Respiro. Perché non posso togliere neanche questo, perché ho paura.Perché lo so che mi mancherà per sempre. Perché per me è stato per davvero.