
EDITORIALE del N.23
DICEMBRE 1998
LUNA
Approcciandomi al tema di questo numero non posso non pensare a Luna.
Luna, l'unica bambina che ho avuto il privilegio di accompagnare nella mia ventennale esperienza di ostetrica, che ha deciso di morire prima di nascere. Ho sentito quando ha deciso di morire. Ma me ne sono resa conto solo dopo. Una mattina mi sono svegliata con una fortissima angoscia e con il pensiero alla mamma di Luna. L'ho chiamata, stava bene. Il giorno dopo, domenica, sono andata a rivederla, ho ricontrollato con attenzione tutti i segni clinici, ho ascoltato a lungo il battito di Luna, i suoi movimenti vivaci. Tutto bene, non potevo trovare segni sospetti. La mattina successiva saremmo comunque andati in ospedale a fare un controllo. Lunedì mattina, giorno di luna nuova, Luna non c'era più.
Quando, dopo un parto indotto, il corpicino di Luna era disteso sul petto di sua madre nel silenzio della sua morte, la sua mamma mi ha chiesto di farle vedere le manine della bambina. Con delicatezza ho tirato fuori una manina dal telo e istintivamente l'ho aperta. Nel palmo della sua mano c'era il segreto della sua morte: la stella. Non conoscevo ancora questo segno, ma era così marcato che mi è rimasto impresso e mi sono informata. E molte persone, molte più di quanto credessi, mi dissero che tale segno appartiene a persone di altissima evoluzione spirituale che ritoccano la dimensione terrena per l'ultima volta solo nella vita endouterina, per poi espandersi in qualsiasi altra dimensione esistenziale. Non nascono quasi mai. Quando lo raccontai alla mamma, lei capì subito.
Da allora Luna è diventata una mia maestra e, a distanza di cinque anni la sento ancora vicina ogni volta quando mi trovo in una situazione difficile. Mi dice: sii vigile ma sappi che non sei tu a decidere. La sento vicina anche quando parlo con delle mamme che hanno perso i loro bambini.
Luna mi ha insegnato che i bambini nei loro corpicini piccoli, a volte piccolissimi vengono da una dimensione molto più grande e per noi inimmaginabile, che hanno una storia lunga, antica alle spalle, che sanno del loro destino e che sanno comunicare intensamente di ciò non solo con le loro madri, padri e fratelli, ma vanno a toccare anche altre persone vicine nel senso relazionale, senza limiti di distanze.
Luna mi ha insegnato che le donne hanno l'eccezionale dono, opportunità, destino, di esser canale tra i mondi, di portare la vita da un mondo all'altro e che, quando sono incinte, durante il parto e nei primi mesi dopo vengono toccate dall'altro mondo, quello a noi sconosciuto o solo presente nel nostro intimo più profondo.
Luna mi ha insegnato che i bambini sono messaggeri che vengono dall'altro mondo per insegnarci qualcosa, e che i bambini che muoiono nel periodo perinatale aprono la tenda tra i due mondi per i loro genitori per un periodo, dando loro un'opportunità grandissima di crescita spirituale. In questo senso la morte dei bambini è particolare.
La storia di Luna e di altri bambini mi ha insegnato che le loro madri a un livello molto profondo sanno del loro destino, a volte ancora prima della gravidanza e vengono preparate, sempre nel loro profondo, ad affrontare l'esperienza tragica della perdita.
Nelle numerose esperienze raccontate in questo numero traspare molto di ciò. Ringrazio di cuore tutte le madri che hanno scritto le loro esperienze dolorose, ma estremamente fertili perchè nella lettura arricchiscono tutti noi e aprono le porte della comprensione e della compassione.
Luna mi ha insegnato l'umiltà di capire che, in quanto professionista, non è in mio potere salvare la vita, perchè è già deciso prima, o viene comunque deciso altrove. Posso solo sostenerla con tutte le mie forze, con tutti i miei strumenti, ma non posso controllarla.
La morte è imprevedibile e ci sorprende in tanti modi e in tanti momenti inattesi. Non viene solo nel modo "giusto", comprensibile, accettabile, ma spesso anche nel modo "ingiusto", servendosi di persone e mezzi fuori dalla nostra logica.
Chiede la resa, rispetto e l'assenza di giudizio.
E' più grande di noi e della nostra capacità di comprenderla. La storia dei bambini è più grande di noi e più complessa di quanto possiamo comprendere.
Quando incontriamo bambini che vogliono stare solo per poco tempo su questa terra accompagnamoli con rispetto e fermiamoci un momento per sentire il loro messaggio.
Il prossimo numero che seguirà tra brevissimo, offrirà numerosi strumenti per poter garantire un'assistenza adeguata ai genitori e ai bambini deceduti.
Verena Schmid
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