La vita da genoana

Post N° 215


Penne, pennelli e pennelloni ...Devo dire che, a questo punto, mi sono veramente stufata. Di leggere o ascoltare quello che scrivono le “penne”, alcune anche parlanti, nostrane. Dei quadri che “dipingono” politici ed imprenditori di questa città. Di convincere i coscritti di fede che un “pennellone” in mezzo all'area non serve, a QUESTO Genoa. In qualche modo i tre penne, pennelli e pennelloni sono argomenti che si intrecciano. Provo a spiegarvi il perché. Intanto, bene o male, c'entra sempre il Genoa, anche quando, apparentemente, non c'entra. Non so da quanti anni i giornali locali continuano ad inzuppare il biscotto nelle negatività, senza mai soffermarsi su aspetti positivi che, anche non volendo, in qualche caso ci sono. Non parliamo, poi, delle televisioni: dal Tg3 a TN, passando da Primo Canale (taccio su Tele Genova e Tele Città, dove la presenza di giornalisti - tifosi e pseudo - opinionisti causa più danni di una grandinata) lo schierarsi contro il Grifo sembra diventato lo sport più praticato. Purtroppo internet non è ancora diffuso come dovrebbe: per cui “l'ho letto sul secolo” o “l'ha detto Vignolo” sono frasi ricorrenti molto più di quanto si creda. Questa è la realtà dell'informazione: per assurdo diventa credibile uno che dice una cosa in un bar, più del quotidiano, dal momento che, almeno non riporta notizie del giorno prima, ma, qualche volta, avvenimenti di giornata. Politica ed economia vanno, da sempre, a braccetto (anche se forse suona meglio ‘braccino'): a Genova, come dappertutto. Certo Gabrielli, che era già stato assessore a ‘qualcosa', ha ribadito la assoluta necessità di uno stadio nuovo ancora ieri pomeriggio. Il sindaco, prossimo uscente, è d'accordo. Un piccolo (inteso fisicamente) imprenditore ne sta facendo una questione di onore (per lui) e di onere (per noi), tanto da mandare il suo Presidente di combriccola a candidarsi. Sin troppo facile è capire il perché. Un altro grosso (inteso fisicamente) imprenditore, in vacanza di lavoro da qualche anno in Toscana, ottenuto in omaggio il porto di quella città, sta per tornare a rompere. Ci sono milioni di cose da fare in questa città decrepita, come sono decrepiti cerebralmente i suoi amministratori, in qualche modo asserviti ad alcuni personaggi dell'economia, milioni di cose da fare: elencarle non serve, le conosciamo tutti, toccandole con mano tutti i giorni. E si continua a parlare di stadio !!! Il “pennellone” da area di rigore è argomento toccato, non solo dai nostri pulitzer al pesto, ma anche da molti sostenitori rossoblu. Chi continua a sostenere la necessità di un attaccante con tali caratteristiche non ha capito un “acca” della squadra di Gasperini e, soprattutto, del suo gioco. Abbiamo giocatori, in avanti ma non solo, che giocano ad una tale velocità “palla a terra” (senta contare che non abbiamo ancora visto i nuovi giocatori all’opera) che la presenza del solo Ibrahimovic, per tasso tecnico se rapportato alla struttura morfologica, potrebbe essere giustificata, o di buonanima di Van Basten. Il gioco del Genoa ha bisogno, innanzitutto, di gente con i ‘piedi buoni', e rapidi, di gambe e cervello, non di lungagnoni che facciano a sportellate. Non servono questi ultimi: per fortuna Preziosi ascolta il suo tecnico, non la piazza e i media.