Gea, rinvio a giudizio per i Moggi, Lippi Jr, GaucciVenerdí 09.02.2007 09:22Escono di scena Chiara Geronzi, Tommaso Cellini e Giuseppe De Mita, inizialmente finiti sotto indagine. I pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia hanno sollecitato nei loro confronti una richiesta di archiviazione perché gli accertamenti hanno dimostrato che, pur essendo stati soci della Gea, non si occuparono di acquisizioni di procure sportive.L'agente Fifa Vincenzo Morabito ad Affari: "Il calcio dopo la Gea? Non è cambiato nulla" Bufera Gea/ La confessione di Trezeguet: alla Juve non mi prolugarono il contratto finché non arrivò Capello. Le minacce a Franco Baldini e le accuse più dure a Moggi e Zavaglia Bufera calciopoli/ Antonio Caliendo ad Affari: "Il caso Trezeguet? E' tutto vero". E attacca: "Grazie ai Pm romani che vogliono far luce. Al calciomercato certi signori, indagati e rinviati a giudizio dicevano non c'era più la Gea, ma restavano loro" Inchiesta Gea/ L'avvocato Dario Canovi ad Affari: Nesta 'spinto' a cambiare procura. Ecco come. Geronzi grande protettore di Mancini. Calciopoli? Si sapeva già tutto Zeman veleno su Mancini: "Legami con la Gea? Lo sapevo fin dal primo giorno". Il boemo conciliante con la Juve: "Dopo calciopoli sta intraprendendo una nuova strada" Zeman accusa Alessandro Moggi. L'ex d.s. della Salernitana svela: allenatori Gea come Del Neri e De Canio sceglievano i giocatori dell'organizzazione Inchiesta Gea/ "Mia figlia fondò la società perché non vedeva sbocchi facendo la giornalista. Spinelli voleva la Roma". Ecco la deposizione di Cesare Geronzi Mentre si cerca di definire la situazione degli stadi chiusi per ripartire con il calcio giocato dopo la bufera di Catania, il pallone viene scosso nuovamente dall'inchiesta Gea. La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Luciano e Alessandro Moggi, Francesco Zavaglia, Riccardo Galleri, Davide Lippi, Pasquale Gallo, Francesco Ceravolo e Luciano Gaucci. Tutti indagati nell'ambito dell'inchiesta su presunti metodi illeciti della società di procuratori sportivi sciolta la scorsa estate.Nel mese di novembre il nucleo provinciale di polizia tributaria della Guardia di Finanza aveva notificato l'avviso di conclusione delle indagini. Nel provvedimento di sessantanove pagine e che conta ben quindici capi d'imputazione, i pm della procura di Roma, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, titolari dell'inchiesta sui presunti metodi illeciti della società di procuratori sportivi Gea World, ipotizzavano per tutti, tranne che per l'ex presidente del Perugia (cui vengono attribuiti alcuni episodi specifici di illecita concorrenza con minaccia e violenza e di tentata violenza privata), il reato di associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con minaccia e violenza e alla violenza privata. L'organizzazione, definita "stabile", avrebbe operato dal settembre del 2001 fino al luglio 2006. Si era parlato tra le altre cose di grandi calciatori - tra i quali Trezeguet, Blasi e Amorusi - costretti a rilasciare il mandato alla Gea da Alessandro Moggi"a danno degli altri procuratori sportivi operanti nel settore".Dal caso Gea aperte altre due inchieste Omissioni da parte della Figc rispetto all'operato della commissione agenti di calciatori, corsie preferenziali per alcuni arbitri e favoritismi da parte di alcuni 'fischietti' alla Gea. I pm della procura di Roma, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, hanno aperto due inchieste stralcio; quella sull'ex Figc contempla il reato di omissione o rifiuto di atti d'ufficio; l'altra, l'abuso d'ufficio, mira a individuare eventuali responsabilità dei designatori Bergamo e Pairetto nelle valutazioni arbitrali. Nello stesso fascicolo verranno vagliate le posizioni di Palanca, Gabriele, Farina e De Santis, i cui nomi vennero fatti ai magistrati dall'ex presidente dell'Ancona Ermanno Pieroni. Chi indaga dovrà decidere, sulla base delle dichiarazioni anche di Franco Dal Cin e Aldo Spinelli, delle carte ricevute all'epoca dai colleghi di Napoli, delle informative dei carabinieri e della guardia di finanza, se ipotizzare la frode sportiva in relazione ai loro rapporti con la società guidata da Alessandro Moggi. Il sospetto è che la Gea abbia goduto di favori che potrebbero aver contribuito ad alterare i risultati sportivi.
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Gea, rinvio a giudizio per i Moggi, Lippi Jr, GaucciVenerdí 09.02.2007 09:22Escono di scena Chiara Geronzi, Tommaso Cellini e Giuseppe De Mita, inizialmente finiti sotto indagine. I pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia hanno sollecitato nei loro confronti una richiesta di archiviazione perché gli accertamenti hanno dimostrato che, pur essendo stati soci della Gea, non si occuparono di acquisizioni di procure sportive.L'agente Fifa Vincenzo Morabito ad Affari: "Il calcio dopo la Gea? Non è cambiato nulla" Bufera Gea/ La confessione di Trezeguet: alla Juve non mi prolugarono il contratto finché non arrivò Capello. Le minacce a Franco Baldini e le accuse più dure a Moggi e Zavaglia Bufera calciopoli/ Antonio Caliendo ad Affari: "Il caso Trezeguet? E' tutto vero". E attacca: "Grazie ai Pm romani che vogliono far luce. Al calciomercato certi signori, indagati e rinviati a giudizio dicevano non c'era più la Gea, ma restavano loro" Inchiesta Gea/ L'avvocato Dario Canovi ad Affari: Nesta 'spinto' a cambiare procura. Ecco come. Geronzi grande protettore di Mancini. Calciopoli? Si sapeva già tutto Zeman veleno su Mancini: "Legami con la Gea? Lo sapevo fin dal primo giorno". Il boemo conciliante con la Juve: "Dopo calciopoli sta intraprendendo una nuova strada" Zeman accusa Alessandro Moggi. L'ex d.s. della Salernitana svela: allenatori Gea come Del Neri e De Canio sceglievano i giocatori dell'organizzazione Inchiesta Gea/ "Mia figlia fondò la società perché non vedeva sbocchi facendo la giornalista. Spinelli voleva la Roma". Ecco la deposizione di Cesare Geronzi Mentre si cerca di definire la situazione degli stadi chiusi per ripartire con il calcio giocato dopo la bufera di Catania, il pallone viene scosso nuovamente dall'inchiesta Gea. La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Luciano e Alessandro Moggi, Francesco Zavaglia, Riccardo Galleri, Davide Lippi, Pasquale Gallo, Francesco Ceravolo e Luciano Gaucci. Tutti indagati nell'ambito dell'inchiesta su presunti metodi illeciti della società di procuratori sportivi sciolta la scorsa estate.Nel mese di novembre il nucleo provinciale di polizia tributaria della Guardia di Finanza aveva notificato l'avviso di conclusione delle indagini. Nel provvedimento di sessantanove pagine e che conta ben quindici capi d'imputazione, i pm della procura di Roma, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, titolari dell'inchiesta sui presunti metodi illeciti della società di procuratori sportivi Gea World, ipotizzavano per tutti, tranne che per l'ex presidente del Perugia (cui vengono attribuiti alcuni episodi specifici di illecita concorrenza con minaccia e violenza e di tentata violenza privata), il reato di associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con minaccia e violenza e alla violenza privata. L'organizzazione, definita "stabile", avrebbe operato dal settembre del 2001 fino al luglio 2006. Si era parlato tra le altre cose di grandi calciatori - tra i quali Trezeguet, Blasi e Amorusi - costretti a rilasciare il mandato alla Gea da Alessandro Moggi"a danno degli altri procuratori sportivi operanti nel settore".Dal caso Gea aperte altre due inchieste Omissioni da parte della Figc rispetto all'operato della commissione agenti di calciatori, corsie preferenziali per alcuni arbitri e favoritismi da parte di alcuni 'fischietti' alla Gea. I pm della procura di Roma, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, hanno aperto due inchieste stralcio; quella sull'ex Figc contempla il reato di omissione o rifiuto di atti d'ufficio; l'altra, l'abuso d'ufficio, mira a individuare eventuali responsabilità dei designatori Bergamo e Pairetto nelle valutazioni arbitrali. Nello stesso fascicolo verranno vagliate le posizioni di Palanca, Gabriele, Farina e De Santis, i cui nomi vennero fatti ai magistrati dall'ex presidente dell'Ancona Ermanno Pieroni. Chi indaga dovrà decidere, sulla base delle dichiarazioni anche di Franco Dal Cin e Aldo Spinelli, delle carte ricevute all'epoca dai colleghi di Napoli, delle informative dei carabinieri e della guardia di finanza, se ipotizzare la frode sportiva in relazione ai loro rapporti con la società guidata da Alessandro Moggi. Il sospetto è che la Gea abbia goduto di favori che potrebbero aver contribuito ad alterare i risultati sportivi.